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La rendita per i figli deve essere abolita, in Svizzera o all’estero 

Foto della sala del Consiglio nazionale, la camera bassa del parlamento svizzero.
Il Consiglio nazionale vuole abolire la rendita per i figli e introdurre invece prestazioni complementari KEYSTONE/© KEYSTONE / PETER KLAUNZER

Il Consiglio nazionale è favorevole all'abolizione della rendita per i figli. Ciò riguarda anche le svizzere e gli svizzeri pensionati all'estero e le persone immigrate per motivi di lavoro che sono tornate nel loro Paese d'origine.  

Chi riceveva una pensione AVS e aveva figli minorenni o in formazione aveva diritto a una somma aggiuntiva, indipendentemente dal fatto che vivesse in Svizzera o all’estero. Il Consiglio nazionale vuole ora abolire questo diritto. 

L’abolizione di questa rendita, specialmente per chi vive all’estero, ha dominato il dibattito nella Camera bassa del Parlamento. La consigliera nazionale dei Verdi Manuela Weichelt ha rappresentato la minoranza della commissione che si è opposta alla mozione. 

La consigliera ha definito “assurda” l’affermazione secondo cui pensionate e pensionati svizzeri avrebbero generato dei figli in Thailandia per ricevere tale rendita, come riportato da alcuni mediaCollegamento esterno

Risparmio di denaro ed equità sono i due argomenti principali alla base della mozioneCollegamento esterno, che mira ad abolire la cosiddetta rendita per i figli e a sostituirla con un nuovo sistema. 

Si tratta di un’integrazione alla rendita di vecchiaia per le persone assicurate che hanno figli fino a 18 anni di età (o 25 se sono in formazione). Se entrambi i genitori percepiscono una pensione di vecchiaia, si ha diritto a due rendite per i figli. Insieme, queste non possono superare il 60% della rendita di vecchiaia massima. 

Fonte: Glossario AVS/AICollegamento esterno 

Che l’obiettivo sia il risparmio è chiaro: i regimi previdenziali sono sotto pressione. Dopo l’adozione della tredicesima pensione AVS, i ceti medi temono sempre più che la situazione diventi precaria. Tuttavia, il risparmio non sarà ingente con le rendite per i figli, che ammontano a circa 230 milioni di franchi annui, una cifra piuttosto esigua a fronte di una spesa di circa 48 miliardi. 

Nel frattempo, il numero di pensionati e pensionate ha continuato a crescere negli ultimi anni: dal 2010 al 2020 è aumentato di oltre 10’000 persone, arrivando a circa 32’000, di cui circa un terzo vive all’estero. La maggior parte sono cittadine e cittadini svizzeri che vivono all’estero, ma anche persone immigrate per motivi di lavoro che sono tornate in patria. Una gran parte delle rendite è diretta verso Francia, Germania e Italia, ma si registra un forte aumento verso la Thailandia, un Paese particolarmente popolare tra le persone pensionate e dove la colonia elvetica è in costante crescita. 

Quasi solo gli uomini beneficiano delle rendite per i figli 

L’argomento dell’equità ha un aspetto di genere: sono soprattutto gli uomini a beneficiare delle rendite per i figli. Si dice che la percentuale vada ben oltre il 90%. Ciò è dovuto a ragioni biologiche, perché gli uomini possono generare figli molto più a lungo delle donne. 

Inoltre, queste rendite dipendono dall’importo della pensione AVS, che premia chi è benestante ma penalizza chi è bisognoso, come i genitori in età lavorativa con assegni familiari. 

Ciò comprometterebbe la solidarietà tra le generazioni e sarebbe discriminatorio sotto diversi aspetti, hanno sostenuto i parlamentari Benjamin Roduit (Centro) e Andri Silberschmidt (Partito liberare radicale PLR), che hanno convinto il Consiglio nazionale a sostenere la mozione a nome della commissione consultiva.  

Rischio di povertà per la prole? 

Negli ultimi anni, il Consiglio federale ha preso in considerazione più volte la possibilità di abolire la rendita per i figli, ma l’ha sempre respinta. Ciò aumenterebbe il rischio di povertà per i figli e ridurrebbe le loro opportunità educative. 

Dei circa 31’000 bambini e bambine che beneficiano di queste rendite, 22’000 vivono in Svizzera. La mozione prevede che i loro genitori possano sostituire la perdita della rendita in questione con prestazioni integrative, dal momento che chi è svizzero e vive all’estero non ha generalmente diritto a queste ultime. 

Alla fine, il Consiglio nazionale ha adottato la proposta con 117 voti favorevoli e 62 contrari. La maggioranza di centro-destra era favorevole, mentre i Verdi e la sinistra hanno votato contro. 

Se l’abolizione venisse approvata, le pensioni attuali non verrebbero toccate, ma non verrebbero più erogate nuove rendite. Ora la palla passa al Consiglio degli Stati, che dovrà discutere prima di decidere sulla questione. 

A cura di Benjamin von Wyl 

Traduzione e adattamento dal tedesco: Sara Ibrahim. Revisione: Marija Milanovic.

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