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Raduno nazista: la polizia chiede unità speciale

Per il ministro della giustizia Blocher, i media danno troppo risalto alle manifestazioni neonaziste Keystone Archive

Il capo della polizia cantonale vallesana chiede un'unità speciale per affrontare avvenimenti come il raduno neonazista del 17 settembre a Gamsen, presso Briga.

Secondo il ministro della giustizia Christoph Blocher il canton Vallese era stato informato rapidamente sullo svolgimento del raduno.

In un’intervista pubblicata sabato dal quotidiano «Blick», il comandante della polizia vallesana Bernhard Geiger caldeggia la creazione di una «squadra» intercantonale di agenti da attivare in casi come quello occorso a Gamsen.

Squadra d’emergenza

Per svolgere le sue normali attività la polizia vallesana ha agenti a sufficienza, precisa Geiger, aggiungendo che una manifestazione come quella di Gamsen – di cui si è venuti a conoscenza all’ultimo momento – ha però tutta un’altra dimensione: in casi come questo sono necessari molti più poliziotti.

Il concordato intercantonale tra le polizie non contempla eventi di questo genere: entra in vigore in caso di manifestazioni prevedibili, come appuntamenti sportivi o dimostrazioni annunciate. Ci vorrebbe piuttosto – afferma Geiger – una squadra intercantonale da attivare in caso di emergenza: «abbiamo bisogno di una riserva per far fronte a situazioni simili».

In ogni caso – precisa il comandante – il 17 settembre la polizia vallesana non è stata a guardare e soprattutto – al contrario di quanto affermato dagli organizzatori del raduno – non ha collaborato con essi.

Secondo Geiger, gli agenti si sono trovati davanti a due possibilità, entrambe poco soddisfacenti: intervenire, rischiando un’escalation della situazione, oppure marcare presenza in maniera passiva, controllando l’identità di alcuni partecipanti al raduno. La polizia ha scelto la seconda variante.

Polizia informata

Dalle colonne della «Berner Zeitung» il consigliere federale Christoph Blocher risponde dal canto suo che la Confederazione aveva avvertito il Vallese di possibili attività neonaziste.

In un’intervista rilasciata al quotidiano bernese, Blocher precisa che la regione nella quale si sarebbe tenuto il concerto è stata scoperta solo la sera prima: non appena Berna è stata in possesso di tali informazioni ha allarmato le autorità vallesane. La località precisa è stata individuata solo lo stesso 17 settembre.

A prescindere da ciò, aggiunge il consigliere federale, già il 9 settembre le autorità federali competenti avevano reso attenti i cantoni sul fatto che il 17 settembre era una data possibile per un raduno neonazista. Una volta informate, toccava alle polizie dei singoli cantoni fare in modo che una simile manifestazione non si verificasse. In Vallese si è deciso di non vietare il concerto perchè si è ritenuto che non sarebbe degenerato.

Colpa dei media

Nell’intervista Christoph Blocher ha aggiunto che i mass media hanno una parte di responsabilità dei raduni di estrema destra: dando risalto a tali manifestazioni concedono infatti a questi movimenti troppa attenzione.

Per Blocher, il «Blick» ad esempio è senza dubbio in parte responsabile delle manifestazioni che hanno disturbato la festa nazionale del 1° agosto al prato del Rütli: per settimane, prima della ricorrenza, il quotidiano aveva annunciato che ai festeggiamenti vi sarebbero stati numerosi neonazisti. Gli estremisti hanno quindi saputo approfittare di una tale risonanza a livello nazionale.

swissinfo e agenzie

Sabato 17 settembre circa 400 estremisti di destra – svizzeri, italiani, tedeschi, francesi e austriaci – avevano partecipato ad un incontro illegale vicino a Briga, nel corso del quale si è anche tenuto un concerto alla memoria del musicista neonazista Ian Stuart.

Questo tipo di manifestazioni, secondo l’articolo 261bis del Codice penale, in Svizzera è illegale, ma per ragioni di pubblica sicurezza la polizia non è intervenuta a disperdere gli estremisti. É stato dispiegato un dispositivo di 30 agenti, col compito di sorvegliare il raduno.

Gli inquirenti hanno nel frattempo identificato gli organizzatori della manifestazione neonazista ed individuato i cinque complessi che si erano esibiti in serata per un concerto alla memoria di Ian Stuart. Un’inchiesta è in corso.

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