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Rapina del secolo per estorcere denaro all’assicurazione?

Da questa sala del Museo della fondazione E.G.Bührle sono sparite domenica opere per un valore di 180 milioni di franchi Keystone/Stadtpolizei Zürich

I dipinti sottratti nel corso della rapina del secolo, avvenuta domenica a Zurigo, sono difficilmente vendibili sul mercato internazionale. Per ricavarvi dei soldi, gli autori del reato potrebbero però ricorrere al cosiddetto "artnapping".

Minacciando di distruggere le opere rubate, numerosi criminali riescono in questo modo ad estorcere denaro a musei o assicuratori.

“Non si può escludere che l’obbiettivo di questa rapina sia quello di estorcere un riscatto alle compagnie di assicurazione”, dichiara Yves Fischer, direttore del Servizio specializzato per il trasferimento dei beni culturali presso l’Ufficio federale della cultura.

Questo tipo di reato, ormai piuttosto frequente, viene chiamato in inglese “artnapping”, associando le parole “art” e “kidnapping” (sequestro). Gli autori del furto speculano sul fatto che per gli assicuratori risulta più conveniente versare un riscatto per recuperare la refurtiva, piuttosto che rimborsare la somma di assicurazione pattuita con i musei.

“Si tratta spesso della sola possibilità di ricavare denaro da un furto come questo, dal momento che le opere rubate trovano difficilmente un acquirente a livello internazionale. Oggigiorno vi sono numerosi meccanismi di controllo”, aggiunge Yves Fischer.

Acquisto rischioso

Le opere sottratte al Museo della fondazione E.G. Bührle di Zurigo sono registrate nelle banche dati della polizia, a cominciare da Interpol. Musei, galleristi e commercianti d’arte disposti ad acquistare i dipinti rischiano quindi di dover fare i conti con la giustizia.

A detta dello specialista dell’Ufficio federale della cultura, anche la pista del mercato nero sembra poco probabile. “In realtà capita molto di rado che un furto di opere artistiche di grande valore venga commissionato da un ricco appassionato d’arte”.

“Conosciamo un caso in America latina, in cui degli oggetti d’arte sono stati utilizzati come moneta di scambio per ottenere droga ed armi”, ricorda Yves Fischer.

Artnapping?

L’80% dei furti di opere d’arte non vengono mai chiariti dagli inquirenti. Quadri, sculture e altri oggetti artistici vengono spesso ritrovati da qualche parte, diversi anni dopo la loro scomparsa.

Gli esperti ritengono che le assicurazioni accettano in alcuni casi di versare un riscatto, preferibilmente senza farsi notare dalla polizia. A volte questo pagamento viene camuffato come “ricompensa per delle indicazioni che hanno permesso di ritrovare le opere rubate”.

Limitare i danni

A detta di Yves Fischer, capita piuttosto di rado che delle compagnie di assicurazione siano disposte a sborsare un riscatto. “Gli assicuratori preferiscono rinunciarvi, per non indurre in tentazione altri criminali”.

In collaborazione con gli inquirenti, a volte le società di assicurazione accettano di negoziare con gli autori di un furto o con i loro rappresentanti per tentare di smascherarli.

In alcuni casi, sottolinea l’esperto, gli assicuratori accettano le condizioni poste dai criminali. “Devono tener conto dei loro interessi e cercano nella misura del possibile di limitare il danno finanziario”.

swissinfo, Andreas Keiser
(traduzione Armando Mombelli)

Il museo della fondazione E.G. Bührle di Zurigo, creata nel 1960, ospita una delle più importanti collezioni di opere d’arte moderna europea.

La collezione comprende circa 200 dipinti e sculture, tra cui spiccano numerosi capolavori della pittura impressionista e postimpressionista francese.

Gli oggetti d’arte sono stati raccolti dal 1930 da Emil Bührle, proprietario della fabbrica di macchinari e di armi Oerlikon Bührle. Durante la Seconda guerra mondiale l’imprenditore aveva acquistato anche diverse opere rubate dall’esercito tedesco nei paesi occupati dalla Germania nazista.

L’importo pattuito per l’assicurazione di opere d’arte si basa generalmente sul loro valore di mercato al momento della conclusione della polizza assicurativa.

Il premio corrisponde in media al 3 per mille del valore di assicurazione.

In Svizzera tra i principali assicuratori di opere d’arte figurano le compagnie AXA Art, Allianz Art, National Artas e UNIQA.

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