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Reazioni contrastanti

La decisione del Datec, di riesaminare la domanda per un esperimento con grano transgenico, riaccende le discussioni.

Due fronti per i partiti di governo: radicali e centristi approvano, cristiano democratici e socialisti protestano.

Sebbene l’esito della vertenza non sia per nulla evidente e non ci sia ancora nulla di definitivo, il Politecnico di Zurigo (ETH) ha reagito con soddisfazione alla decisione del Datec.

“Ora i ricercatori del poli potranno portare a termine i loro esperimenti con il grano geneticamente modificato”, hanno annunciato, nel corso di una conferenza stampa venerdì a Zurigo, i responsabili del politecnico.

L’ETH ritiene infatti che il Buwal debba ora stabilire le condizioni secondo i dettami delle competenti commissioni e di conseguenza approvare al più presto l’esperimento con il grano transgenico all’aperto. Della stessa opinione si è detta anche Internutrition, un’organizzazione di ditte del ramo farmaceutico e alimentare.

Ancora contraria a questo tipo di esperimenti rimane invece Greenpeace. L’organizzazione ambientalista, che da sempre si oppone agli interventi di ingegneria genetica, si dice indignata per la decisione del Datec.

E anche il “Gruppo di lavoro svizzero sulla tecnologia genetica” ritiene che sia sbagliato puntare “con argomentazioni formalistiche” su una legge che è oramai sorpassata.

Partiti divisi

Anche nell’ottica dei partiti politici, la decisione del Datec suscita reazioni contrastanti. Per i radicali è chiaro che il dipartimento dell’ambiente ha voluto correggere una decisione politica del Buwal. Divieti di questo tipo sono sfavorevoli al settore svizzero della ricerca, conferma l’Unione democratica di centro, per la quale decisioni di questa portata dovrebbero essere prese collegialmente dal consiglio federale.

Sull’altro fronte, cristiano democratici e socialisti si dicono delusi per la decisione di Moritz Leuenberger. Per i primi, pur essendo giuridicamente corretta, manda un segnale politico sbagliato. Mentre i secondi chiedono al Politecnico di Zurigo di rimandare l’esecuzione dell’esperimento almeno fino alla fine del dibattito sulla “gen lex”.

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