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Ricerca: verso dei negoziati rapidi con l’UE

Pascal Couchepin ne è convinto: i negoziati saranno rapidi Keystone

In trattativa da inizio gennaio, Svizzera e Unione europea (UE) dovrebbero accordarsi entro l'estate sul rinnovo del loro accordo di cooperazione scientifica e tecnologica.

Questo è perlomeno l’avviso del ministro svizzero degli interni, che si è espresso martedì in occasione di una conferenza consacrata al 7. programma quadro di ricerca dell’UE.

I negoziati in vista del rinnovo dell’accordo di cooperazione scientifica e tecnologica fra Berna e Bruxelles saranno conclusi “prima dell’estate”: lo ha pronosticato Pascal Couchepin martedì a Berna nel corso della conferenza nazionale sul 7. programma quadro di ricerca (PQR) dell’Unione europea (UE).

Secondo il responsabile del Dipartimento federale degli interni, le trattative recentemente iniziate dovrebbero proseguire senza intoppi.

“Sono convinto che le cose andranno a buon fine. La Svizzera è troppo brava per essere lasciata fuori dalla ricerca europea e troppo piccola per non essere dentro”, ha aggiunto.

Rete internazionale

Alle dichiarazioni del ministro elvetico ha fatto eco il rappresentante della Commissione europea Zoran Stancic, il quale ha sottolineato che “la Svizzera è un partner importante dell’Unione nel campo della ricerca”.

“Abbiamo bisogno della vostro modo rigoroso di affrontare le cose: prendete tutte le occasioni che vi offre il PQR 7 e fatene un successo”, ha detto Stancic.

“Le ragioni per partecipare al PQR 7 non sono solo finanziarie, i benefici vanno aldilà dei soldi: sono la costruzione di una rete internazionale di rapporti e la possibilità di far circolare il sapere legato alla mobilità dei ricercatori”, ha aggiunto.

Vantaggi per la ricerca in Svizzera

La consigliera nazionale Kathy Riklin ha dal canto suo evidenziato i vantaggi che comporta il PQR per i ricercatori e le aziende elvetiche.

La partecipazione integrale della Svizzera dal 2000 ha consentito loro di avere voce in capitolo nel coordinamento dei progetti in vari settori strategici, quali ad esempio la salute, le biotecnologie e l’ambiente, ha osservato la presidente della Commissione della scienza e dell’educazione del Consiglio nazionale.

Oltre il 70% dei ricercatori svizzeri non avrebbero realizzato i loro progetti senza il finanziamento del PQR, ha affermato il segretario di Stato all’educazione e alla ricerca Charles Kleiber, tracciando il bilancio della partecipazione elvetica al 5. e al 6. PQR.

La Svizzera investe il 2,9 % del suo prodotto interno lordo nella ricerca: i due terzi di questi fondi provengono dal settore privato, ha puntualizzato Kleiber.

Il contributo della Confederazione al 7. PQR (2007-2013) ammonterà a 2,5 miliardi di franchi. Il parlamento ha dato il nullaosta nella sessione di dicembre. Pascal Couchepin ha assicurato ai ricercatori che hanno “il sostegno dei politici”. Li ha quindi esortati ad “essere ancora migliori”.

swissinfo e agenzie

Il PQR 7 (2007-2013) ha un budget di quasi 54 miliardi di euro.
La partecipazione alle spese è calcolata in base al prodotto interno lordo dei vari Stati.
La quota svizzera è de 2,54 miliardi di franchi.
Il rapporto sulla partecipazione svizzera al PQR 6 ha messo in luce un ritorno sugli investimenti del 100%.

Con i Programmi quadro di ricerca e sviluppo tecnologico (PQR) l’Unione europea risponde alle esigenze della politica comunitaria in ambito scientifico. Si tratta del principale strumento europeo di promozione della ricerca.

Il PQR 7 – che si rivolge a studiosi, università, centri di ricerca e aziende – finanzierà per la prima volta anche la ricerca di base (15% circa del budget). Gli altri tre principali punti d’azione sono la cooperazione in materia di ricerca e sviluppo (60% del budget), le borse di studio per favorire la mobilità dei ricercatori e i contributi per le infrastrutture.

I ricercatori svizzeri hanno cominciato a collaborare a determinati progetti nell’ambito dei PQR già negli anni Ottanta. Ma è solo dal 2004 che sono parificati ai loro colleghi europei e che possono, per esempio, coordinare un progetto.

Ciò è stato possibile grazie all’accordo sulla ricerca tra la Svizzera e l’Ue entrato in vigore con il PQR 6 (2003-2006).

Per partecipare al PQR 7 (2007-2013) è stato necessario rinnovare il trattato, che nella sua prima versione faceva parte degli Accordi bilaterali I.

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