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Riciclaggio: l’ombra dell’11 settembre

Quasi tutte le segnalazioni supplementari nel 2001 rispetto al passato erano direttamente legate agli attacchi terroristici contro gli Stati Uniti swissinfo C Helmle

Gli attentati anti USA hanno provocato un forte aumento dei dossier sottoposti all'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (MROS) a Berna.

Dal 2000 al 2001, il numero dei casi trasmessi al MROS è salito da 311 a 417, con un aumento del 34%. Dei 106 dossier supplementari, 95 erano in relazione a persone iscritte nella lista compilata da Washington sugli ambienti sospettati di finanziare il terrorismo, ha indicato venerdì l’Ufficio federale di polizia (UFP).

Nella stragrande maggioranza dei casi, i fondi in questione sono stati bloccati e le inchieste sono ancora in corso. Per il resto, il Ministero pubblico della Confederazione ha potuto comunicare alle autorità americane che i sospetti erano infondati.

Sospetti di terrorismo in 1 caso su 5

Gli attentati dell’11 settembre hanno così posto il terrorismo in cima all’elenco dei reati segnalati in relazione al possibile riciclaggio (22,8% dei casi). Seguono la truffa (17,7%), la corruzione (10,1%) e l’appropriazione indebita (8,2%).

Nel 2001 le somme in relazione alle comunicazioni di sospetto hanno raggiunto i 2,7 miliardi di franchi complessivi, contro i 655 milioni dell’anno prima. Questo forte aumento è dovuto principalmente a cinque segnalazioni di casi di portata internazionale, per un importo di circa 2 miliardi di franchi. Una grossa fetta di questa somma è in relazione con l’affare francese Elf Aquitaine.

Agisce di più anche il settore non bancario

Delle 417 denunce sottoposte al MROS, 380 sono state trasmesse alle competenti autorità di perseguimento penale, pari a un tasso del 91% contro il 77% nel 2000. La maggior parte delle denunce nel 2001 sono state presentate nei cantoni Ginevra e Zurigo (entrambi con 133 casi), seguiti da Berna (64) e Ticino (39).

Il settore bancario continua a essere all’origine della gran parte dei dossier trasmessi, con 255 casi. Rispetto all’anno prima, la parte delle banche è tuttavia diminuita dal 75,2% al 61,2%. Secondo l’UFP, il settore non bancario ha dal canto suo dimostrato la volontà di agire più attivamente contro il riciclaggio.

Circa 1/3 di tutte le comunicazioni del 2001 riguardano il settore non bancario, con in testa i servizi responsabili delle operazioni di pagamento, seguiti dalle fiduciarie e dalle amministrazioni patrimoniali. La quota delle segnalazioni provenienti da studi legali e dalle assicurazioni rimane invece ancora bassa (3%).

Rare condanne

Le segnalazioni rivolte al MROS sfociano raramente – una decina di casi – in una condanna. Non vi è la possibilità di fornire una valutazione più dettagliata, a causa della mancanza di dati più consistenti da parte delle autorità cantonali. Ogni cantone dispone infatti di un’organizzazione propria e varie procedure sono legate tra di loro.

Il MROS, inserito nell’UFP, svolge una funzione di raccordo e di filtro tra gli intermediari finanziari e le autorità di perseguimento penale. La sua attività si basa sulla Legge sul riciclaggio di denaro (Lrd) e sull’Ordinanza sull’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (OURD), entrambe entrata in vigore il 1. aprile del 1998.

swissinfo e agenzie

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