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Rischi d’influenza aviaria minimizzati

La moretta comune passa la stagione invernale su laghi e corsi d'acqua elvetici zVg

Il rischio che gli uccelli migratori trasportino in Svizzera il virus dell'influenza aviaria è minimo. Lo afferma un gruppo d'esperti del governo.

L’Unione Europea ha proibito le importazioni di pollame dalla Russia. Altri Paesi si riforniscono di medicamenti per combattere l’influenza. La Confederazione invece, ha deciso di temporeggiare.

Una quindicina d’esperti hanno partecipato alla riunione organizzata martedì dall’Ufficio federale di veterinaria (UFV). Fra loro, ornitologi, specialisti della salute umana, esperti di malattie animali e rappresentanti dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

L’obiettivo della riunione era quello di scambiarsi informazioni, ma anche di discutere sull’eventuale arrivo dell’influenza aviaria in Svizzera attraverso gli uccelli migratori partiti dalla Siberia.

Al termine dell’incontro, l’UFV ha annunciato di non avere pianificato alcuna misura. Le autorità continueranno però a seguire da vicino l’evolversi della situazione.

La scorsa settimana, dei rappresentanti russi e kazachi avevano segnalato la scoperta di casi di influenza aviaria in numerose regioni. Secondo le autorità russe, degli uccelli migratori provenienti dal sud-est dell’Asia potrebbero avere trasportato in Siberia il virus la scorsa estate.

Più fonti indicano infatti che il virus rilevato sul posto è effettivamente l’H5N1, la cui trasmissione dall’uccello all’uomo è provata. Dal 2003, esso ha provocato la morte di almeno 50 persone nelle regioni dell’Asia del Sud.

Uccelli migratori

Anche Matthias Kestenholz, ornitologo presso la Stazione ornitologica svizzera di Sempach, ha partecipato alla riunione di martedì. Secondo lui, se si accerterà che i casi registrati in Russia e in Kazakistan sono effettivamente stati provocati dal virus H5N1, si potrà allora teoricamente affermare che la malattia ha fatto un passo supplementare verso la Svizzera.

«Esistono due tipi d’uccelli d’acqua che emigrano in Svizzera dalla Siberia: il moriglione e la moretta comune», ha spiegato Kestenholz a swissinfo. A partire dal mese d’ottobre, 80’000-100’000 moriglioni e 150’000-180’000 morette comuni giungono presso i laghi e i fiumi elvetici.

L’esperto ritiene però molto improbabile che degli uccelli infetti giungano in Svizzera. Il virus è infatti molto aggressivo e non resisterebbero al viaggio: «Un volatile che lascia la Siberia già colpito dall’H5N1 ha una possibilità estremamente bassa di sopravvivere a un volo di 4000 chilometri».

Per il biologo, anche nel caso in cui riuscisse a giungere in Svizzera, l’uccello malato non entrerebbe comunque in contatto con altri volatili o con l’uomo: «Questo genere d’uccello non si lascia nutrire dalla gente. Resta sull’acqua, lontano dalle rive». Affinché la malattia si trasmetta è necessario un contatto ravvicinato e di lunga durata fra l’uccello colpito dal virus e un altro essere vivente, precisa inoltre Kestenholz.

Se il virus H5N1 dovesse effettivamente essere rilevato in Siberia e in Kazakistan, l’UFV dovrà valutare i rischi corsi. Secondo l’ornitologo, il tempo per effettuare le analisi non mancherà, visto che i primi esemplari di questi volatili giungeranno in Svizzera solo in ottobre.

Divieti attuali

Marcel Falk, dell’UFV, conferma che l’importazione di pollame proveniente dai paesi dell’Asia del Sud affetti da influenza aviaria è proibita.

Per quanto riguarda la Russia, è attualmente applicato un divieto di fatto molto simile. Secondo Falk, la Svizzera potrebbe presto formalizzarlo, visto che anche l’Unione Europea ha proibito tali importazioni.

Sempre martedì, l’Organizzazione mondiale della salute (OMS) ha reso noto che sono in corso delle trattative con il gruppo farmaceutico elvetico Roche per la costituzione di una riserva di medicamenti Tamiflu. Questi farmaci servono a combattere l’influenza.

Secondo il direttore generale dell’OMS, Lee Jong-Woo, l’obiettivo è quello di riunire almeno un milione di dosi. Attualmente, l’organizzazione, situata a Ginevra, ne ha a disposizione solo 125’000.

swissinfo; Faryal Mirza
(traduzione, Anna Passera)

In Svizzera è proibito importare pollame o prodotti da esso derivati (uova, piume, ecc.) provenienti da:
Corea del Nord
Indonesia
Cambogia
Laos
Malesia
Pakistan
Cina
Tailandia
Vietnam
Africa del Sud
Canada

Il virus H5N1 ha causato la morte di almeno 50 persone nel sud-est asiatico.
Esse sono state infettate dopo essere entrate in contatto con uccelli malati.
Alcuni casi di influenza aviaria sono stati recentemente scoperti in Russia e nel Kazakistan.
Deve ancora essere accertato che questi casi sono effettivamente dovuti al virus H5N1.

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