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Samuel Schmid nuovo presidente per il 2005

Il consigliere federale bernese accede per la prima volta alla presidenza della Confederazione swissinfo.ch

Il consigliere federale dell'Unione democratica di centro è stato eletto alla presidenza della Confederazione con 174 voti su 191 schede valide.

Il vice-presidente Moritz Leuenberger ha dovuto accontentarsi invece di 146 preferenze su 192 schede valide.

Samuel Schmid, 57 anni, è stato eletto dall’Assemblea federale presidente della Confederazione per il 2005 con 174 voti su una maggioranza assoluta di 96 voti.

Il nuovo presidente si è dichiarato pronto ad affrontare la nuova carica con convinzione. Fra le sfide principali per il 2005, Schmid intende continuare sulla via del risanamento delle finanze federali, instaurando solide basi per la crescita economica del paese.

Il consolidamento delle assicurazioni sociali e il dibattito sugli accordi bilaterali bis sono pure fra le priorità del nuovo “primus inter pares”.

Il consigliere federale bernese, dirige dalla sua entrata in governo, nel 2000, il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS).

Resistente alle critiche

Schmid, che coltiva la sua immagine di magistrato pragmatico, dovrebbe approfittare di questa nuova carica presidenziale per ridare splendore a un blasone un po’ opacizzato nel 2004.

Chiamato a gestire gli inizi difficili della riforma dell’esercito XXI, il ministro della difesa ha dovuto giustificarsi pubblicamente quest’estate dopo la scoperta di un rapporto critico sul funzionamento del suo dipartimento.

Nell’ambito di questa vicenda il segretario generale del DPPS Juan Gut ha lasciato il suo posto con effetto immediato.

Altro passo falso, l’intervento dei servizi del ministro della difesa presso un giornale per correggere le dichiarazioni rilasciate dal capo dell’esercito Christophe Keckeis nel corso di un’intervista.

Pillole amare in governo

Il bernese, con grado di colonnello all’esercito, esperto di diritto, rispettoso delle forme e poco incline ai colpi di scena, non si è mai mostrato scalfito.

La posizione di Schmid, che rappresenta tradizionalmente l’ala bernese dell’UDC, non è delle più agevoli all’interno del Consiglio federale.

Dall’inizio dell’anno deve convivere con Christoph Blocher, esponente della linea più a destra del partito che ha dato per lungo tempo filo da torcere al ministro della difesa.

Il bernese ha dovuto fare più di una volta buon viso a cattiva sorte. Economicamente a destra, aveva lasciato intendere che sarebbe stato interessato al dipartimento delle finanze lasciato libero alla fine dell’anno scorso da Kaspar Villiger, ma il dicastero è rimasto in mani radicali.

Il governo ha inoltre recentemente scartato l’«opzione» di un grande dipartimento della sicurezza, sostenuta dallo stesso ministro della difesa.

Tensioni con l’UDC “blocheriano”

Eletto nel dicembre 2000 al Consiglio federale senza il sostegno dell’UDC che puntava su candidati di «linea blocheriana», Schmid ha risposto in un primo tempo alle aspettative di coloro che lo avevano scelto per contrastare gli attacchi della destra isolazionista.

Dichiarandosi «responsabile nei confronti della Costituzione e non di un partito», ha riportato diverse vittorie su difficili dossier.

Nel giugno 2001 il consigliere federale ha convinto il popolo ad accettare l’armamento di soldati svizzeri in missione di pace all’estero.

Dopo aver adattato in modo pragmatico il progetto Esercito XXI, è anche riuscito a raccogliere i consensi a favore di questa riforma da parte di una piccola maggioranza del suo partito. Nel maggio 2003 dalle urne esce un «sì» al 76 %.

Ma le tensioni tra l’UDC e Schmid non sono mai svanite. Nel novembre 2002, mentre l’ala destra del partito si impegnava per piazzare uno dei suoi al governo alla successione della socialista Ruth Dreifuss, Christoph Blocher dichiarava che l’UDC disponeva con Samuel Schmid solo di un «mezzo consigliere federale».

Lunga carriera politica

Municipale di Rüti a 25 anni, Samuel Schmid è già sindaco due anni dopo. A 36 anni entra in Gran Consiglio, dove rimarrà per undici anni. Si è in particolare impegnato nell’elaborazione della nuova costituzione cantonale. Nel 1994 sale al Consiglio nazionale, dal 6 dicembre 1999 passa al Consiglio degli Stati. È stato presidente del gruppo parlamentare UDC nel 1998/1999.

In politica economica Schmid si è fatto notare come difensore delle piccole e medie imprese. Figlio di un maestro di scuola elementare – che è stato pure sindaco di Rüti – Samuel Schmid ha vissuto per lungo tempo nell’ombra del fratello Peter, che è stato per 19 anni consigliere di Stato bernese e che nel 1987 era in corsa con Adolf Ogi per un posto in nell’esecutivo federale.

Samuel Schmid è sposato e ha tre figli. Ammette di avere qualche difetto: ad esempio quello di essere troppo severo e di non ridere abbastanza.

Moritz Leuenberger vicepresidente

Come vuole la tradizione, oltre all’elezione del presidente – designato ogni anno a turno tra i membri del governo – il Parlamento ha eletto anche il vice-presidente per il 2005.

Lo zurighese Moritz Leuenberger, che assumerà normalmente le funzioni di presidente nel 2006, ha ricevuto dall’Assemblea federale 146 voti su 192 schede valide.

Il risultato dell’elezione (146 voti su 192 schede valide) è piuttosto modesto, anche se migliore di quello ottenuto da Samuel Schmid lo scorso anno (143 voti). La collega di partito Micheline Calmy-Rey ha ottenuto 14 voti, mentre a Christoph Blocher e Hans-Rudolf Merz sono andati 13 voti ciascuno.

Il 58enne socialista accede per la seconda volta a questa funzione, che aveva già occupato nel 2000. Dalla sua elezione in Consiglio federale nel 1995, Leuenberger dirige il Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni.

swissinfo e agenzie

Entrato in governo nel 2000, Samuel Schmid assume per la prima volta la presidenza della Confederazione.
Il consigliere nazionale dell’Unione democratica di centro dirige il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport
Samuel Schimd ha ottenuto 174 voti da parte del Parlamento, su 191 schede valide.
Il vice-presidente Moritz Leuenberger ha ricevuto invece 146 preferenze su 192 schede valide.

Nato nel 1947 e padre di tre figli, Samuel Schmid ha conseguito una laurea in diritto all’Università di Berna.

Il consigliere federale UDC ha assunto nel 1972 le funzioni di municipale nel comune di Rüti bei Büren e nel 1974 la carica di sindaco.

Membro del parlamento cantonale bernese dal 1982 al 1993, Schmid è stato eletto in Consiglio nazionale nel 1994.

Un mandato che ha svolto fino al termine del 1999, l’anno della sua elezione in governo.

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