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L’esercito svizzero si stringe la cintura

Le forze aeree disporranno di 5 aerodromi, tra i quali non figura però Duebendorf Keystone

Il ministero della difesa e il capo dell’esercito hanno annunciato tagli drastici nei settori personale, infrastrutture, logistica e materiale.

Il piano, messo in consultazione lunedì, comporterà la soppressione di più di 2000 impieghi e risparmi annuali per alcune centinaia di milioni di franchi fino al 2010.

Lunedì a Berna il Dipartimento della difesa (DDPS) ha annunciato le principali novità del piano di ristrutturazione della rete di ubicazioni dell’esercito.

A livello nazionale la chiusura degli aerodromi militari di Dübendorf (ZH), Mollis (GL) e Alpnach (OW), ma il mantenimento della base di Emmen (LU).

Complessivamente nel solo ambito del personale sono previsti risparmi per 100 milioni entro la fine del 2007 e per 240 milioni entro la fine del 2010.

I tagli presentati dal DDPS hanno sollevato animate proteste nei cantoni svizzero tedeschi e le regioni interessate hanno già incitato i propri responsabili politici a non abbassare le braccia.

«Limitazione all’essenziale»

I cantoni avranno tempo fino al 4 febbraio 2005 per prendere posizione sul piano presentato dal Dipartimento della difesa. L’autorizzazione definitiva del Consiglio federale è prevista per il 2006.

In base al progetto del DDPS, le forze aeree avranno in futuro a disposizione cinque aerodromi militari: Emmen (LU), Payerne (VD), Sion (VS), Meiringen (BE) e Locarno-Magadino (TI).

Il campo di aviazione di Buochs (NW) sarà mantenuto quale «sleeping base» (nessuna attività e manutenzione minima per poter riattivare la base in caso di bisogno). Belp (BE) rimane da parte sua utilizzato dal Servizio trasporto aereo della Confederazione.

L’esercito intende inoltre ridurre del 64 per cento entro il 2007 e del 73 per cento entro il 2010 il numero delle cosiddette infrastrutture di combattimento, vale a dire installazioni di condotta, artiglieria da fortezza e sbarramenti.

Centri di reclutamento e istruzione

Per quanto riguarda l’istruzione, i sette centri di reclutamento introdotti da Esercito XXI saranno ridotti a sei entro la fine del 2010. Si rinuncerà ai siti di Losone (TI) e Steinen (SZ).

Come chiesto in passato dal Consiglio di Stato ticinese, anche in futuro i giovani del sud delle Alpi potranno avere il loro primo contatto con il grigioverde «in casa»: è infatti previsto entro il 31 dicembre 2007 l’ampliamento definitivo del centro di reclutamento provvisorio del Monte Ceneri.

L’esercito intende ridurre entro il 2007 di oltre il 40 per cento i 130 accantonamenti di proprietà militare e del 50 per cento le 500 strutture analoghe appartenenti ai comuni. Pure entro la fine del 2007 è previsto un taglio del 50 per cento delle 600 piazze di tiro federali o a contratto.

Nei tre anni successivi è poi calcolata un’ulteriore riduzione della medesima portata. A livello di personale, la quota degli istruttori verrà leggermente aumentata, mentre nell’amministrazione vi sarà una lieve riduzione.

Logistica: tagli di migliaia di posti di lavoro

Per la logistica, sono previsti cinque centri nazionali a Grollay (FR), Othmarsingen (AG), Hinwil (ZH), Monte Ceneri e Thun (BE): quest’ultimo fungerà anche da deposito centrale.

In quest’ambito è contemplato un taglio dagli attuali 4000 impieghi a 3200 nel 2007 e a 2200 nel 2010.

Come già comunicato, verranno disdetti al 31 dicembre 2006 tutti i contratti con gli arsenali cantonali. I 460 dipendenti potranno presentare domande di assunzione presso il DDPS.

Conseguenze dolorose per i dipendenti

L’Associazione del personale della Confederazione (Apc) chiede che le persone toccate dal piano di ridimensionamento delle infrastrutture militari, possano beneficiare di soluzioni socialmente sostenibili.

Devono inoltre essere sufficientemente considerati gli interessi di politica regionale, in particolare per quanto riguarda le regioni periferiche.

In un comunicato, l’Apc afferma che le decisioni prese a Berna avranno “conseguenze molto dolorose per il personale”, ma mettono comunque fine ad un lungo periodo di incertezza.

Per quanto riguarda i tagli occupazionali, l’associazione degli statali ribadisce le sue rivendicazioni: nessun licenziamento dei dipendenti più anziani, ricorso a moderni modelli per il reinserimento delle persone licenziate, priorità a queste persone nelle assunzioni in seno a tutta l’amministrazione federale, maggiori mezzi finanziari per un piano sociale.

swissinfo e agenzie

Più di 200 impieghi soppressi, con la chiusura delle basi aeree di Alpnach (OW), Dübendorf (ZH), Mollis (GL) e Buochs (NW).
460 impieghi in meno per l’interruzione dei contratti degli arsenali cantonali.
1800 posti di lavoro in meno nella logistica, con la soppressione della metà delle 600 piazze di tiro federali e di 52 caserme.

Per il Ticino: chiusura del centro di reclutamento e della piazza d’armi di Losone, rinuncia al sito d’istruzione di Tesserete, concentrazione delle attività di leva e della logistica al Monte Ceneri.

Anche in futuro i giovani del sud delle Alpi potranno avere il loro primo contatto con l’esercito al centro di reclutamento del Monte Ceneri.

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