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San Gottardo: fine del dosaggio?

L'incontro tra i due ministri dei trasporti (nella foto, Moritz Leuenberger a sinistra, Pietro Lunardi a destra) si è tenuto nel Centro Svizzero di Milano Keystone

Forse, da settembre, i Tir riprenderanno a circolare nel tunnel del Gottardo nei due sensi di marcia. Presto un'asta per diritti di transito in Svizzera?

Lo ha annunciato lunedì il consigliere federale Moritz Leuenberger a Milano, dove si è incontrato con il suo omologo italiano, Pietro Lunardi. I tecnici del dipartimento dei Trasporti stanno infatti lavorando in questa direzione. Fra una decina di giorni verrà presa la decisione definitiva.

Quattro gruppi di lavoro dalla prossima settimana si occuperanno del dossier trasporti tra Italia e Svizzera. Ma la strada sembra ormai tracciata.

Verso un’asta dei transiti

Il prossimo autunno i lavori all’impianto di ventilazione del tunnel saranno terminati. Il Gottardo sarà così pronto per una nuova configurazione del traffico. E molto probabilmente i camionisti potranno dire addio alle code al portale della galleria. Il senso unico alternato, introdotto all’indomani della riapertura del tunnel dopo il grave incidente del 24 ottobre scorso, sta difatti creando grossi disagi agli autotrasportatori di mezza Europa.

Con il nuovo sistema allo studio i Tir potranno circolare nelle due direzioni, anche se verrà ridotto il numero dei mezzi pesanti in transito ogni ora. A regolare la quantità di movimenti sarà probabilmente l’asta dei transiti. “Miglioreremo il dosaggio – ha ribadito Leuenberger – senza discriminare i camionisti dell’Ue, ma sempre nel rispetto della sicurezza”. In pratica gli autotrasportatori si aggiudicheranno in anticipo l’accesso alla rete infrastrutturale elvetica in modo da non intasare inutilmente le strade. Una soluzione, cui si è giunti anche dopo le pressioni da parte italiana.

Italia contro il dosaggio

Nei colloqui di lunedì il ministro italiano Lunardi ha affrontato tutto il capitolo dei trasporti, chiedendo esplicitamente l’abolizione del senso unico alternato. “I trafori europei – ha precisato – del resto sono stati progettati per il doppio senso di marcia. Non è escluso che il sistema di prenotazione, i cui risultati possono essere positivi, venga esteso pure altrove”.

Anche nel tunnel del Monte Bianco, che martedì verrà riaperto a tutti i Tir e non più solo a quelli al di sotto di un certo peso, al momento i camion marciano alternativamente in un’unica direzione. Ma d’ora innanzi, ha aggiunto Lunardi, i Paesi dell’arco alpino lavoreranno congiuntamente per affrontare globalmente il problema dei flussi di veicoli ai valichi, in modo da distribuire il traffico in modo organico.

Migliorare i collegamenti ferroviari

Sono poi stati ribaditi gli impegni in materia ferroviaria, fissando una tabella di marcia a breve, medio e lungo periodo. In particolare il ministero italiano darà incarico alla Lombardia di intervenire al più presto sulla linea Laveno-Luino-Bellinzona, su cui si sono abbattute due frane, per mettere in sicurezza le zone a rischio. A medio termine, ovvero dopo il 2005, verrà poi attivato un tracciato alternativo a quello esistente, con la realizzazione di due tunnel: il primo di una ventina di chilometri tra Laveno e Luino, il secondo in territorio svizzero di circa 12 chilometri.

Proseguirà poi il raccordo delle reti ferroviarie svizzera e italiana, secondo la Convenzione del 1999, lungo i corridoi Zurigo-Gottardo-Chiasso-Milano e Basilea-Lötschberg-Sempione-Novara-Genova, che verranno a loro volta collegati dal tracciato Lugano-Malpensa con la realizzazione del tratto Arcisate-Stabio. “Il sistema ferroviario – ha aggiunto Lunardi – è importante anche per potenziare lo scalo intercontinentale, che potrà così diventare un aeroporto da 20 milioni di passeggeri”.

Sulla carta sembra tutto pronto. Ma quanto al prolungamento di Alptransit a sud di Lugano, che consentirebbe effettivamente di unire le due reti ferroviari, non c’è ancora nessuna decisione. E’ tutto rimandato.

Elisabetta Pisa, Milano

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