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Schiarita passeggera per la disoccupazione

Il numero delle donne e delle madri che lavorano è sensibilmente aumentato dal 1990 Keystone

La quota delle persone senza lavoro è passata dal 3,9 al 3,6% in maggio. Ma le previsioni per il resto dell'anno rimangono poco buone.

La popolazione attiva è aumentata di quasi l’8% tra il 1990 e il 2000, come emerge dall’analisi dei dati dell’ultimo censimento.

Nel mese di maggio, vi erano 1015 disoccupati in meno in Svizzera rispetto ad aprile. Complessivamente, oltre 140 000 persone erano senza lavoro il mese scorso, il che corrisponde al 3,6% della popolazione attiva.

Il tasso di disoccupazione è così diminuito in Svizzera per il terzo mese consecutivo. Una tendenza che si iscrive in senso contrario rispetto all’evoluzione economica, entrata ormai in una fase di recessione.

Come reso noto giovedì dal Segretariato di Stato dell’economia (seco), il Prodotto interno lordo è sceso infatti dello 0,7% nell’ultimo trimestre del 2002 e dell’1% nel primo trimestre di quest’anno.

Ma la schiarita sul fronte della disoccupazione è probabilmente solo temporanea, dovuta a fattori stagionali e non strutturali, che hanno comunque permesso, nel marzo scorso, di frenare la crescita costante registrata dal mese di giugno del 2002.

Previsioni negative

Per i prossimi mesi il tasso di disoccupazione dovrebbe riprendere a salire, indicano gli esperti della Confederazione. Secondo Jean-Luc Nordmann, direttore dell’ufficio mercato del lavoro economico del seco, le previsioni sul numero di disoccupati sono state nuovamente ritoccate verso l’alto.

Alla fine dell’anno si preannunciano quindi oltre 150’000 persone senza lavoro, contro le 137’000 previste finora. Il che corrisponde al 3,9% della popolazione attiva, contro il 3,5% stimato pochi mesi fa.

Un nuovo aumento della disoccupazione è però già atteso a partire da giugno, con l’arrivo sul mercato del lavoro di studenti e apprendisti che hanno terminato la loro formazione.

Le stime presentate dal seco sono comunque contestate dalle organizzazioni dei lavoratori. Secondo Travail.Suisse, alla fine dell’anno vi saranno almeno 175’000 disoccupati in Svizzera.

La federazione sindacale critica il ministro dell’economia, Joseph Deiss, per aver approvato l’introduzione delle nuove disposizioni legali in materia di disoccupazione, che riducono di un buon quarto la durata delle indennità.

Popolazione attiva in aumento

Oltre a fattori stagionali, la diminuzione registrata in maggio è dovuta principalmente ai nuovi dati sulla popolazione attiva, emersi dal censimento della popolazione 2000 e appena pubblicati dall’Ufficio federale di statistica (UST).

In base a tali dati, le persone occupate in Svizzera sono aumentate di ben il 7,9% tra il 1990 e il 2000. Questo adeguamento statistico ha portato ad una leggera riduzione della quota di disoccupati, che viene calcolata in percento della popolazione attiva.

Nello stesso periodo la popolazione definita «in età lavorativa» è cresciuta solo del 4,2%, rileva l’UST. L’aumento è da ricondurre quindi soprattutto al maggior numero di donne – soprattutto di madri – che svolgono un’attività professionale.

Da notare inoltre che, in nel corso di un decennio, il rapporto tra il numero di persone attive tra 20 e 64 anni e la popolazione di 65 o più anni è rimasto praticamente invariato: da 3,4 persone attive per una persona di 65 o più anni nel 1990 è sceso a 3,3 nel 2000.

Meno anni di lavoro

Sempre dall’analisi del censimento, risulta inoltre che anche l’età media delle persone attive sta progressivamente invecchiando: da 38 anni nel 1990 si è passati a 39,5 anni nel 2000. E questo benché, in media, il pensionamento avvenga prima rispetto al 1990.

È stato pure rilevato un accorciamento del percorso professionale: oltre al pensionamento “anticipato”, l’entrata nel mondo del lavoro avviene sempre più tardi.

La presenza più consistente delle madri sul mercato del lavoro ha favorito lo sviluppo del lavoro a tempo parziale. Nel 1990, lavorava a tempo parziale meno di una persona occupata su cinque (18,8%), mentre nel 2000 lo faceva una persona su quattro (25,9%).

L’occupazione a tempo parziale resta nettamente dominata dalle donne: nel 2000, aveva un impiego a orario parziale il 48,6% delle donne occupate contro, solo l’8,4% degli uomini.

swissinfo e agenzie

In maggio, il tasso di disoccupazione è sceso dal 3,9 al 3,6%.
Rispetto ad aprile vi erano 1015 disoccupati in meno (140’609in totale).
Per la fine dell’anno, il seco prevede oltre 150’000 persone senza lavoro.
Tra il 1990 e il 2000, la popolazione attiva è aumentata del 7,9% in Svizzera.

Il cantone più colpito dalla disoccupazione rimane Ginevra, con un tasso del 6,4%.

Seguono il Giura (4,7%), Vaud (4,5%), Zurigo (4,4%), Basilea Città (4,3%) e Neuchâtel (4,2%).

Tutti gli altri cantoni si trovano al di sotto della soglia del 4 % – Ticino 3,9% e Grigioni 2,2%.

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