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Accoglienza tiepida per i risultati del G8

Tony Blair, al centro, in compagnia degli altri partecipanti ai lavori del G8 Keystone

Un pacchetto di misure per l'Africa e la volontà di affrontare i mutamenti climatici: i risultati del G8 sono accolti con favore, ma anche con cautela, in Svizzera.

I paesi del G8 e altri donatori faranno in modo di raddoppiare i fondi per l’aiuto allo sviluppo entro il 2010 (+ 50 miliardi di dollari).

Il vertice del G8 ha approvato un piano d’azione e di partnership per l’Africa, mostrando la propria «solidarietà» ai paesi più poveri e prospettando «progressi reali e realizzabili». Il giudizio del premier britannico Tony Blair, presidente del vertice, sintetizza un capitolo delle conclusioni del G8 che va, per alcuni versi, oltre le aspettative.

Un impegno finanziario venuto, quasi in extremis, dal Giappone ha infatti consentito di centrare, o di sfiorare, a seconda delle cifre di riferimento, il raddoppio degli aiuti entro il 2010 e, comunque, di fare cifra tonda: 50 miliardi di dollari, rispetto ai poco più di 25 del 2004.

Una cifra cui se n’aggiunge un’altra: i 40 miliardi di azzeramento del debito a 18 Paesi fra i più poveri (14 africani e quattro latino-americani): un onere di rimborsi da un miliardo di dollari l’anno risparmiato.

La dichiarazione finale del vertice di Gleneagles, turbato dagli attentati di Londra, parla anche di lotta al terrorismo e ai cambiamenti climatici indotti dalle attività umane. In questo ultimo campo, però, i partecipanti al vertice si sono chinati alle pressioni degli Stati uniti ed hanno rinunciato ha formulare degli obiettivi concreti, come quelli contenuti dal protocollo di Kyoto – non firmato dagli USA – che prevede una riduzione del 5,2% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2012.

Felici per l’Africa

«Sono molto felice di vedere che l’Africa è tra le priorità del G8», confida a swissinfo Serge Chappatte, vicedirettore della Direzione per lo sviluppo e la cooperazione (DSC). «Più del 40% del budget di cooperazione della DSC va all’Africa».

Gli intervenuti al G8 hanno però deluso i difensori della causa dell’Africa rinunciando a stabilire una data per l’abolizione delle sovvenzioni agricole all’esportazione, praticate da molti paesi ricchi e giudicate devastanti per le agricolture dei paesi in via di sviluppo. Il primo ministro britannico Tony Blair ha riconosciuto questo fatto, ma ha aggiunto: «Stiamo dimostrando che ciò può essere fatto e manifestiamo la volontà politica di farlo».

Per Serge Chappatte, la Svizzera non si oppone all’impegno del G8 in favore dell’eliminazione dei sussidi all’esportazioni. Tuttavia, «ci sono diversi modi nei quali possiamo aiutare i paesi in via di sviluppo ad aumentare la loro quota di mercato – perché effettivamente il mercato è un potente strumento di sviluppo».

Piccoli passi

I risultati del vertice non hanno però soddisfatto tutti. Molte organizzazioni non governative (ONG) ritengono che il «gesto» degli otto grandi non risponda adeguatamente ai bisogni dell’Africa, dove la povertà uccide un bambino ogni dieci secondi.

«L’aumento deciso dal G8», ha dichiarato un responsabile d’Oxfam, «salverà la vita a 5 milioni di bambini da qui al 2010, ma altre piccole vite, 50 milioni, restano condannate perché il G8 non è andato fin dove poteva andare». Bono, cantante degli U2 da tempo impegnato per l’Africa, è meno severo e, citando Churchill, ha detto: «Non è la fine della povertà estrema, ma è l’inizio della sua fine».

Dal canto suo, il vicedirettore della DSC afferma: «Sono un uomo molto realista – prendo i risultati del G8 per quello che sono». Per Chapatte sono già una buona cosa dei piccoli, ma costanti, cambiamenti nella giusta direzione. «Io penso che stiamo andando in una buona direzione», conclude Chappatte. «Spero che il vertice di Gleneagles possa dare l’impulso per un rinnovamento reale degli sforzi nei confronti dell’Africa».

Christine Eberlein, che si occupa di questioni finanziarie per l’ONG svizzera «Dichiarazione di Berna», dimostra un cauto ottimismo per quanto riguarda i risultati che scaturiranno in futuro dai vertici del G8. «Non credo che in futuro le cose andranno molto diversamente, ma i capi di governo devono riconoscere che le loro promesse passate non avevano valore. E questa è una cosa che stanno cominciando a fare».

swissinfo

Il 31esimo vertice del G8 si è tenuto dal sei all’otto luglio 2005 a Gleneagles, in Scozia.
Il G8 raggruppa gli otto paesi più industrializzati del mondo: Francia, Germania, Italia, Giappone, Gran Bretagna, Stati uniti, Canada e Russia.

Oltre all’incremento degli aiuti per il continente africano, i paesi del G8 hanno deciso la cancellazione del debito di 18 nazioni tra le più povere al mondo.

All’Africa dovrebbe inoltre essere destinata una forza di pace. I leader africani intervenuti al G8 hanno promesso d’impegnarsi in favore di più democrazia.

Il primo ministro britannico Tony Blair ha annunciato anche un contributo di 3 miliardi di dollari destinato allo sviluppo economico della Palestina.

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