Prospettive svizzere in 10 lingue

Cercasi disperatamente sindaco

Lugano dà il buon esempio: in primavera il centro si allarga, integrando nove comuni della cintura Keystone

Il comune, base del sistema politico svizzero, è in crisi. La complessità crescente dei compiti richiede competenze umane e notevoli risorse finanziarie.

Per trovare un sindaco e per tenere sotto controllo le finanze, molti comuni scelgono la via della fusione, incoraggiati dalle autorità cantonali.

L’anno scorso un comune del canton Turgovia ha pubblicato una serie di inserzioni nei giornali nazionali per cercare un sindaco. In zona non c’era nessuno disposto ad assumersi la carica. In numerose località del cantone dei Grigioni, la gente è praticamente obbligata a ricandidarsi: quando manca un successore non è possibile cedere la carica.

A inizio anno, a Niederösch, una località di 208 anime nel canton Berna, il casaro è stato eletto contro il suo volere: dopo aver ripetuto che non lo voleva fare, ha ottenuto comunque l’unanimità dell’assemblea. Per quattro anni il comune ha un problema in meno.

La mancanza di persone che assumono cariche politiche è un fenomeno dilagante. Sono moltissimi i comuni svizzeri, soprattutto quelli piccoli e piccolissimi, ad avere grossi problemi nel trovare il personale che si metta a disposizione per occupare i mandati pubblici.

«Piccolo è difficile»

«La maggioranza dei comuni svizzeri sono di piccole dimensioni. Spesso mancano le competenze umane e le risorse finanziarie per svolgere i nuovi compiti», spiega Sigisbert Lutz, segretario dell’Associazione Svizzera dei comuni.

Problematiche molto complesse quali disoccupazione, assistenza sociale o pianificazione finanziaria richiedono sempre più competenze specifiche. «Oggi un sistema di volontariato amministrativo non è praticamente più sostenibile», conferma a swissinfo Armin Nellen, cancelliere comunale di Riederalp, un comune dell’alto Vallese.

Per questo il suo comune ha fatto un primo passo per cambiare: il comune di Riederalp esiste infatti dal novembre del 2003. È nato dall’unione dei tre villaggi di Goppisberg, Greich e Ried-Mörel.

Eppure il caso di Riederalp è emblematico: anche dopo la fusione, gli abitanti sono solo 560. In media i comuni svizzeri sono infatti davvero molto piccoli: togliendo le cinque principali città, nei rimanenti 2’876 comuni non si contano più di 2’000 abitanti in media.

Collaborazione efficace

Per risolvere i problemi delle comunità si fa appello sempre più spesso a consorzi o strutture regionali. «Ma con nuove strutture si complicano le questioni di competenze e si creano nuove strutture dispendiose», ricorda Sigisbert Lutz. Unire i comuni è dunque una soluzione più efficace e ultimamente è anche la più gettonata.

Se dal 1848, data della creazione della Svizzera moderna, al 1990, le fusioni sono state 250 in tutto, negli ultimi 13 anni sono già più di 100. Solo nel 2003 una trentina di progetti è arrivata in fase esecutiva; un centinaio, i comuni coinvolti.

Nel sistema federale svizzero, i comuni rimangono la base dell’esecuzione amministrativa, il loro funzionamento è dunque di centrale importanza. Per questo un po’ ovunque si spinge ad un’unificazione che permetta di aumentare l’efficacia.

Grandi progetti

Attualmente, i tre cantoni di Ticino, Friburgo e Lucerna stanno lavorando a fondo sulle fusioni. Gli esecutivi hanno steso dei veri e propri progetti che ridisegnano gli storici confini interni.

Concretamente: nel canton Lucerna, le autorità hanno lanciato un grande progetto di ridefinizione dei comuni; per il momento si è ancora in fase di preparazione, ma si sogna, tra l’altro, una nuova grande città di Lucerna che integri la periferia cittadina e anche in campagna si aggrega e si ripensa.

Ma è in Ticino che si segna la rotta. Mentre al nord delle Alpi si studia e pianifica, in primavera la «Grande Lugano» sarà già realtà ed è solo uno dei numerosi progetti realizzati o in corso. La città raddoppierà i propri abitanti, inglobando nove comuni della cintura. Con circa 50’000 abitanti Lugano passa da 27esima a nona città svizzera.

E i progetti si moltiplicano nel Canton Ticino: altri 2, su 5 sottoposti a votazione la scorsa domenica, sono stati approvati dal popolo. Tra le proposte respinte figurava addirittura un’iniziativa che mirava a riunire in un solo comune tutti i villaggi della Valle Verzasca.

L’interesse ticinese per le fusioni è legato, non da ultimo, a sostegni finanziari mirati che permettono di far passare in secondo piano il campanilismo in favore di una pianificazione del futuro. «I cantoni che non offrono degli incentivi non hanno lo stesso successo», conclude Sigisbert Lutz che da anni segue le attività dei comuni svizzeri.

swissinfo, Daniele Papacella

Nel 1848 c’erano in Svizzera 3205 comuni
Dal 1848 al 1990, le fusioni sono state 250
Dal 1990 al 2001, il processo si è accelerato e le fusioni sono state 74

Le difficoltà finanziarie, la mancanza di personale competente per ricoprire le cariche e il calo demografico obbligano molti piccoli comuni periferici ad unirsi.

Per i comuni urbani le ragioni sono altre: la necessità di uno sviluppo organico del tessuto urbano e delle infrastrutture (trasporti e strade) e il miglioramento del substrato fiscale, integrando i diversi ceti sociali che fanno riferimento al centro, ma che risiedono nei comuni in periferia.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR