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Pro e contro l’iniziativa

A colloquio con Franziska Teuscher, consigliera nazionale del Partito ecologista svizzero, e Toni Bortoluzzi, consigliere nazionale dell'Unione democratica di centro.

swissinfo: Signora Teuscher, perché lei raccomanda di votare sì all’iniziativa per una cassa malati unica?

Franziska Teuscher: Per noi la cassa malati unica è una maniera di dare una base più sociale all’attuale sistema di finanziamento della salute. Siamo convinti che una cassa unica sia più efficient e che corrisponda agli interessi dei pazienti.

D’altro canto l’iniziativa permette di adattare i premi alla capacità economica delle persone. Oggi un direttore paga gli stessi premi di una cameriera. È un sistema a nostro avviso ingiusto. In nessun paese d’Europa vige un sistema analogo.

swissinfo: Toni Bortoluzzi, lei sostiene invece le ragioni del no. Perché?

Toni Bortoluzzi: Il voto su questa iniziativa è un voto sull’introduzione in Svizzera di una medicina di Stato. Io sono contrario ad un sistema sanitario dirigistico e completamente controllato dallo Stato. Per questo respingo l’iniziativa.

swissinfo: Franziska Teuscher, i fautori dell’iniziativa vogliono una medicina di Stato?

F.T.: No, naturalmente. Non si tratta di introdurre un sistema sanitario statalista. Si tratta invece di unificare l’assicurazione malattia obbligatoria, che è una conquista sociale, che permette a tutti l’accesso a buone prestazioni mediche.

La situazione attuale crea solo costi aggiuntivi, le assicurazioni malattia si fanno la concorrenza per conquistare clienti giovani, con rischi ridotti. Noi vorremmo usare quei soldi per migliorare la sanità.

swissinfo: Toni Bortoluzzi, non crede che una cassa unica potrebbe contribuire a ridurre i premi dell’assicurazione malattia?

T.B.: Eliminare la molteplicità di casse malati impedisce la realizzazione di incentivi per la riduzione delle spese mediche. I fornitori di prestazioni sono confrontati con un solo assicuratore e questo non va a vantaggio di un miglioramento dei servizi.

Si crea un sistema monopolistico che – come se è visto in altri Stati – favorisce la nascita di una medicina a due velocità. Chi ha mezzi finanziari a disposizione si rivolgerà alle strutture private. E la qualità della sanità pubblica peggiorerà.

swissinfo: Cosa risponde Franziska Teuscher?

F.T.: Continuerà ad esistere un’assicurazione che garantisce le stesse prestazioni sanitarie di base previste dal sistema attuale. Ma unificando le casse verranno a cadere i costi per la pubblicità e per i compiti di supervisione che spettano alla Confederazione e sparirà l’inefficiente sistema di compensazione tra le casse.

E poi l’iniziativa prevede un sistema molto democratico di gestione della cassa unica, con un consiglio di amministrazione in cui sono rappresentate tutte le parti interessate, non solo lo Stato.

Signor Bortoluzzi..?

T.B.: C’è un altro problema nell’iniziativa, quello dei premi basati sul reddito. A parte il fatto che proposte simili sono già state respinte più volte dal popolo, la riforma finirebbe per pesare soprattutto sulle classi medie.

Il rischio è inoltre che venga meno l’assunzione di responsabilità da parte degli assicurati. I premi proporzionali al reddito danno in un certo senso agli assicurati il diritto di utilizzare fino in fondo le prestazioni offerte dalle assicurazioni. Ciò condurrebbe ad una nuova esplosione dei costi della sanità.

swissinfo

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