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Svelata una lista nera degli aeroplani «pericolosi»

Si conosce ormai il nome di sette compagnie su 21 con il divieto d'atterraggio Keystone

Dopo le rivelazioni di adnkronos, l’Ufficio federale dell’aviazione civile ha pubblicato il nome di sette compagnie che non possono sorvolare il territorio elvetico.

Il resto della lista, che conta 21 velivoli, rimarrà segreto.

Dopo l’incidente aereo sul Mar rosso che ha coinvolto un aereo della Flash Airlines, si è aperto il dibattito sulla necessità di rendere noti i nomi delle compagnie che non offrono gli standard internazionali di sicurezza.

Immediatamente dopo l’incidente, costato la vita a 148 persone, l’Ufficio federale svizzero dell’aviazione civile (Ufac) aveva infatti comunicato di aver proibito già l’anno scorso alla compagnia egiziana di sorvolare il proprio territorio. La decisione era stata comunicata, attraverso i canali internazionali, alle autorità responsabili in tutti i paesi.

Nei giorni seguenti la Gran Bretagna aveva pubblicato la lista completa delle compagnie a cui era stato ritirato il diritto d’atterraggio sugli aeroporti britannici. L’Ufac ha però rinunciato ad una pubblicazione integrale dei propri rapporti, confidando sul sistema di scambio di informazioni internazionale già in funzione.

Fuga di notizie

Martedì però l’agenzia italiana Adnkronos ha pubblicato un rapporto riservato dell’Ufac. In base al documento, le ispezioni condotte nel 2002 sugli apparecchi stranieri nei 41 paesi aderenti alla Conferenza europea delle aviazioni civili (Ecac) sono state 3234.

Sei aeromobili, risultati non conformi alle norme di sicurezza, si sono visti significare «restrizioni ad ulteriori voli» nel territorio dello stato interessato. Quattro provvedimenti sono stati notificati dalla Svizzera: riguardavano velivoli delle compagnie Flash Airlines (Egitto), Air Adriatic (Croazia), JR Aviation (Libano) e Emus Air (Bulgaria).

In totale, nel 2003 le ispezioni SAFA (Safety Assessment of Foreign Aircraft) sono state 3300, di cui dieci hanno avuto come conseguenza «ripercussioni sull’autorizzazione a ulteriore ingresso nello Stato». Anche in questo caso la maggioranza dei provvedimenti restrittivi (sette) sono stati emanati dalla Svizzera: riguardano velivoli delle compagnie Yak Service (Russia), Cirrus Luftfarthgesellschaft (Germania), Premium Air Shuttle (Nigeria), Dnieproavia (Ucraina), Silk Way (Azerbaijan), Gestion Aerea Ajecutiva (Spagna) e Lukoil-Avia (Russia).

La risposta svizzera

Sotto la pressione delle rivelazioni dell’agenzia stampa italiana, l’Ufficio federale dell’aviazione civile ha dovuto rivedere le sue posizioni di discrezione, organizzando mercoledì una conferenza stampa a Berna.

Interrogato in merito, il portavoce dell’Ufficio federale dell’aviazione civile Daniel Göring ha però indicato che esistono «differenze» tra la lista contenuta nella relazione pubblicata dall’agenzia Adnkronos e l’elenco ufficiale, tuttora confidenziale, stilato dalle autorità svizzere.

Sono così stati comunicati gli estremi di sette aeroplani, cui è stato proibito di accedere allo spazio aereo elvetico: oltre all’egiziana Flash Airlines, si tratta di velivoli della GIR Jet (Spagna), Hemus Air (Bulgaria), JR Executive (Libano/Stati Uniti), Dniproavia (Ucraina), Premium Air Shuttle (Nigeria) e Silk Way (Azerbaïgian/Belgio).

Globalmente, sono però 21 gli apparecchi che non possono atterrare in Svizzera. Gli altri 14 velivoli non stati resi noti, ha specificato il portavoce dell’UFAC Daniel Görig, in ossequio alla legge sulla protezione dei dati: «Le manchevolezze di questi apparecchi ci sono state infatti comunicate da autorità estere».

swissinfo e agenzie

L’Ufficio federale dell’aviazione civile ha confermato i nomi di sette compagnie aere proprietarie di velivoli che non possono sorvolare il territorio per questioni di sicurezza.

Questi i nomi:

– Silk Way (Azerbaigian/Belgio)
– Flash Airlines (Egitto)
– Hemus Air (Bulgaria)
– JR Executive (Libano/USA)
– Premium Air Shuttle (Nigeria)
– Dniproavia (Ucraina)
– GIR Jet (Spagna)

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