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Una mediatrice fra popolo e governo

Ministri in movimento nella nuova foto ufficiale del Consiglio federale Keystone

Nel suo discorso di inizio anno, la nuova presidende della Confederazione Micheline Calmy-Rey ha sottolineato l'importanza della solidarietà con chi soffre e della protezione dell'ambiente.

Per affrontare le grandi sfide che l’attendono, la Svizzera dovrà puntare sulla sua capacità d’integrazione e mantenere uno Stato forte.

Quale presidente della Confederazione, Micheline Calmy-Rey vuole fungere da mediatrice tra governo e popolazione. “Si tratta di un’occasione privilegiata di dialogare con tutti voi, di raccogliere le vostre preoccupazioni e le vostre speranze e di portarle in Consiglio federale”, ha detto durante la sua allocuzione radiotelevisiva per il primo dell’anno.

Per la responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri è solo puntando sul dialogo che si potranno risolvere i problemi “non contro lo Stato, ma con lo Stato e grazie allo Stato”. Uno Stato – ha aggiunto – al servizio della gente, che onora i valori e le tradizioni del paese.

Solidali con chi soffre

Nel suo discorso la ginevrina ha dedicato un pensiero speciale alle persone che soffrono, stentano a sovvenire ai bisogni propri o dei loro famigliari, nonostante la crescita economica.

Ed è proprio per porre rimedio ai problemi legati a questi ambiti che bisogna puntare, secondo la ministra socialista, su ciò che ci unisce, ossia la volontà di essere solidali con i meno fortunati, come è stato in passato quando sono state promulgate le leggi sul lavoro ed è stata istituita l’assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS).

Per la consigliera federale oggi la globalizzazione apre una nuova epoca, di cui però non tutti approfittano allo stesso modo. Secondo lei non si può rimanere passivi di fronte alla pressione sulle condizioni di lavoro dovute alla concorrenza economica, al divario crescente tra i redditi e alla situazione di precarietà nella quale vive una parte della popolazione, giacché “l’ingiustizia sociale è una minaccia per la nostra società”.

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Presidente della Confederazione

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Sfide

Oltre alla volontà di essere solidali con i meno fortunati, ciò che unisce gli Svizzeri è, per la consigliera federale, anche la volontà di rispettare l’ambiente naturale.

Come in passato quando i contadini di montagna si univano per affrontare i pericoli della natura, oggi vi è bisogno di concordia per lottare contro l’inquinamento e il surriscaldamento del pianeta. Su questi aspetti si è già perso troppo tempo, ha commentato.

Lavoro, previdenza sociale e ambiente sono le sfide che attendono la Svizzera in futuro. “Insieme siamo in grado di risolvere i problemi”, si è detta convinta Calmy-Rey.

Democrazia diretta e federalismo offrono opportunità uniche di modellare le
nostre scelte. “Ci consentono di affrontare in modo costruttivo e pacifico le nostre differenze. “La Svizzera ha saputo promuovere la convivenza pacifica di gruppi linguistici e culture diverse. Questo sforzo di integrazione va alimentato continuamente”, ha ancora affermato Calmy-Rey.

swissinfo e agenzie

La neo presidentessa della Confederazione è nata a Chermignon in Vallese l’8 luglio 1945. Nel 1968 ottiene una laurea all’Istituto universitario di “Hautes Etudes Internationales” di Ginevra.

Sposata, madre di due figli e nonna di tre nipoti, dirige per vent’anni una PMI attiva nella diffusione di libri.

Nel 1979 entra nel partito socialista ginevrino che presiederà per la durata di due periodi.

Deputata in Gran Consiglio (parlamento cantonale), si occupa soprattutto delle finanze pubbliche. Quando viene eletta nel Governo di Ginevra nel 1997, assume dall’anno seguente la direzione del Dipartimento delle finanze.

Il 4 dicembre 2002, Micheline Calmy-Rey è eletta in Consiglio federale e assume la direzione del Dipartimento degli affari esteri (DFAE).

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