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Scienze sociali meno sovversive

L'analisi della società ha bisogno anche di osservazione a lungo termine swissinfo.ch

Spesso considerate troppo empiriche, le scienze sociali cercano di professionalizzarsi e internazionalizzarsi in Svizzera.

Tutti siamo pronti ad ammettere l’importanza di psicologi, sociologi, politologi e di tutti quegli studiosi che si occupano di analizzare la società e il suo funzionamento. Ma l’opinione che la gente ha delle scienze sociali è che siano “troppo vaghe”, troppo culturalistiche e che perciò la ricerca in questi campi sia meno essenziale che nelle scienze naturali ed esatte. È una delle ragioni per cui le scienze sociali hanno a disposizione meno mezzi finanziari.

Scienze politiche e biotecnologie

Il Programma Prioritario Domani la Svizzera ad esempio è stato quasi esclusivamente sostenuto dal Fondo Nazionale di Ricerca. Al contrario le biotecnologie sono finanziate per l’80% da partner esterni, dall’industria per intenderci. Se in generale le scienze sociali devono funzionare con pochi mezzi, le scienze politiche in Svizzera hanno più sostegno che in Francia e ciò si ripercuote positivamente sulla quantità e qualità di pubblicazioni in questo campo.

Il Programma Prioritario Domani la Svizzera è una delle principali iniziative degli ultimi anni per la promozione delle scienze sociali nel nostro paese. Il suo campo tematico è vastissimo. In totale sono stati finanziati un centinaio di progetti su temi come il mondo del lavoro, l’individuo e la società, la tecnologia, i media e il cambiamento delle istituzioni, con particolare interesse per le riforme necessarie. La fase iniziale, dal 1996 al 1999 ha realizzato 57 progetti di ricerca. La seconda, iniziata nel 2000, comprende altri 45 progetti che saranno terminati nel 2003.

La trasformazione globale non risparmia più la Svizzera

Venerdì 28 giugno è stata organizzata una giornata nazionale a Berna, per presentare al pubblico i risultati intermedi (e in qualche caso finali) di questi progetti. Come sottolineato nel programma, la società svizzera conosce da un decennio a questa parte dei cambiamenti sociali ed economici molto rapidi. Il futuro forse sarà ancora più fluido ed imprevedibile ed ecco che qui sta il ruolo centrale delle scienze sociali: nell’intuire in anticipo una tendenza, un problema, per cercare di suggerire delle possibili soluzioni.

“Al contrario di quanto ha sostenuto il Prof. Jean Ziegler nella sua lezione finale, le scienze sociali sono diventate meno sovversive e più professionali” ha sostenuto Hans Peter Kriesi, presidente del gruppo di esperti che hanno dato vita al progetto “Domani la Svizzera”.

Swiss Household Panel Survey

Non solo il programma Domani la Svizzera ha cercato di migliorare i finanziamenti alle scienze sociali, ma ha anche voluto dare un imput alla trasformazione delle strutture. “La ricerca cumulativa ha bisogno di continuità e abbiamo cercato di diventare un catalizzatore per migliorare i contatti nel campo della ricerca sociale, in Svizzera e anche all’estero” ha spiegato nel suo intervento Hans Peter Kriesi.

L’elemento centrale di Domani la Svizzera è lo studio sulle economie domestiche, (sul modello di ricerche analoghe in USA, Germania e Gran Bretagna) che da solo ha assorbito un terzo dei mezzi per i progetti della seconda fase. L’obiettivo di questo studio è la documentazione delle condizioni di vita degli Svizzeri.

Nel 1999 per la prima volta sono state intervistate 5000 famiglie per un totale di 7800 persone. Tutti i membri di queste famiglie, dai quattordici anni in su, saranno di nuovo intervistati a ritmo annuale per i prossimi 10-15 anni. Ciò permetterà di fornire un quadro in movimento della società svizzera che si rivelerà molto importante in futuro.

Sfidare gli stereotipi nazionali

Grazie agli sforzi di Domani la Svizzera, il nostro paese partecipa anche all’European Social Survey, all’Eurobarometro e ad altri programmi internazionali. L’analisi comparativa di questi dati aiuterà tra l’altro a capire non solo il contesto europeo, ma a conoscere meglio anche la propria nazione, come ha sottolineato Roger Jowell, del Centro nazionale di ricerca sociale di Londra.

Le critiche

Un’evaluazione esterna del progetto “Domani la Svizzera” da parte del Centro per lo sviluppo delle università di Gütersloh in Germania ha sottolineato alcune carenze strutturali: i temi delle ricerche sono sempre molto buoni, ma bisogna concentrarsi sulla qualità, ha sottolineato Ulrich Schreiterer non senza provocare le rimostranze di alcuni protagonisti del programma presenti al convegno.

“Sono d’accordo” ha dichiarato invece a swissinfo un dottorando dell’Università di Berna, “io sono stato tra coloro che hanno lavorato senza borsa di studio e devo dire che senza mezzi sufficienti diventerà sempre più difficile produrre risultati ad alto livello.”

Migliorare l’informazione

Uno dei problemi da risolvere per le scienze sociali, come hanno sottolineato molti partecipanti alla giornata nazionale, è imparare a comunicare meglio e di più con la società e con i media: molti studiosi lasciano i loro scritti nel cassetto o se li pubblicano lo fanno solo per gli addetti ai lavori su riviste specializzate.

Un altro punto che è stato messo in risalto, è che in futuro le scienze sociali devono comprendere nei loro studi più fattori economici e dati sulla percezione della società da parte degli individui per produrre pubblicazioni interessanti. Insomma non solo i dati puri e duri, ma anche le sensazioni, ad esempio al di là di possedere o meno un passaporto se uno straniero si sente integrato o no nel posto in cui vive.

Raffaella Rossello

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