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Sciopero sospeso a Swissmetal

A Reconvilier si riprenderà a lavorare, ma non è ancora stata messa la parola fine al conflitto Keystone

A Reconvilier, gli operai della Boillat hanno approvato il piano proposto dal mediatore Rolf Bloch: sciopero sospeso e inizio delle trattative con la direzione.

Potrebbe essere il primo passo verso la risoluzione di uno dei conflitti del lavoro più lunghi tra quelli che hanno interessato le aziende svizzere negli ultimi dieci anni.

Riuniti giovedì in assemblea, i lavoratori della Boillat di Reconvilier – una delle fabbriche di Swissmetal – hanno votato con 138 voti contro 63 la fine dello sciopero iniziato il 25 gennaio. Un centinaio di operai – «disgustati», si legge sul blog degli scioperanti – non hanno voluto partecipare alla votazione.

Il lavoro dovrebbe riprendere lunedì. La fine del conflitto non è però ancora definitiva: tutto dipenderà dal successo dei negoziati ancora in corso tra maestranze e direzione.

La lettura dei risultati è stata accolta da un silenzio pesante. Molti operai non hanno nascosto la loro delusione. «Ci hanno messo il coltello alla gola», ha commentato un’operaia.

Salvare il salvabile

Per Nicolas Wuillemin, portavoce degli scioperanti, quello di giovedì è stato un voto dettato dalla ragione e non certo dall’entusiasmo. «Ora la battaglia si gioca sul tavolo dei negoziati», ha aggiunto.

«Se avessimo rifiutato la proposta del mediatore, per noi sarebbe stata la fine», ha aggiunto dal canto suo Mario Grünenwald, presidente della commissione operaia. Riprendere il lavoro potrebbe dare un segnale positivo a degli eventuali acquirenti. «Rifiutare la proposta di mediazione significava ritrovarsi da soli e prendere in considerazione 350 licenziamenti e l’evacuazione della fabbrica».

Mercoledì, la commissione del personale aveva respinto una proposta di composizione della vertenza, formulata dal mediatore Rolf Bloch e accettata sia dal consiglio di amministrazione di Swissmetal, sia dal sindacato Unia. Gli scioperanti chiedevano precisazioni e garanzie relativamente a un punto dell’intesa, senza peraltro indicare quale.

Sindacato sollevato

Il risultato dello scrutinio odierno – segreto e a porte chiuse – è parso dare sollievo al sindacato Unia che chiedeva agli operai di rilanciare le trattative.

«Con questa decisione, il personale ha dimostrato di avere il senso della responsabilità nei confronti dei clienti della fabbrica e della regione», ha detto Renzo Ambrosetti, co-presidente del sindacato. Per Ambrosetti, un rifiuto da parte degli operai si sarebbe dovuto confrontare con l’incomprensione dell’opinione pubblica, fin qui dalla parte degli scioperanti.

Lo sciopero era cominciato dopo che i dipendenti avevano respinto le ristrutturazioni e la soppressione di 80 impieghi su 320 entro il 2010 decise dalla direzione dell’azienda. Quest’ultima aveva confermato lo scorso 12 dicembre di volere concentrare le attività di fonderia a Dornach, nel canton Soletta, mentre il sito di Reconvilier avrebbe dovuto conservare solo la rifinitura di cavi e tondini.

swissinfo e agenzie

Il 16 novembre 2004, a Reconvilier 400 impiegati e dirigenti di Swissmetal hanno indetto il primo sciopero.
La protesta, durata 10 giorni, era stata scatenata dal licenziamento del direttore della fabbrica di Reconvilier.
Il 25 gennaio 2006 i lavoratori hanno incrociato nuovamente le braccia.
Al 20esimo giorno di sciopero Swissmetal ha reagito licenziando buona parte dei quadri dirigenti di Reconvilier.

Durato 30 giorni consecutivi, lo sciopero di Reconvilier è uno dei più lunghi degli ultimi 10 anni.

Alla Filtrona di Crissier (canton Vaud), i dipendenti avevano scioperato per quasi due mesi – ma con delle interruzioni – fino al 26 gennaio 2005. La fabbrica è stata chiusa cinque mesi più tardi.

Nell’autunno del 2002, impiegati del settore delle costruzioni hanno scioperato reclamando il pensionamento flessibile a 60 anni. Hanno ottenuto un contratto collettivo che teneva conto di questa rivendicazione.

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