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Sempre più detenuti con problemi psichici

Nelle prigioni ci sono sempre più detenuti con problemi psichici. Ma il numero di condanne non è aumentato.

Questo contenuto è stato pubblicato il 14 settembre 2003 - 18:16

Da alcuni anni la scarcerazione è concessa con meno generosità perché si temono i recidivi.

Un aumento di casi psicologici e psichiatrici si riscontra in tutta la nostra società, e non solo ai suoi margini. Forse ciò dipende da una maggiore sensibilità per le malattie mentali. In ogni caso il fenomeno si registra in termini analoghi anche all’interno dell’universo carcerario.

“In Svizzera non disponiamo di cifre esatte a riguardo. Ma se si deve credere a un’inchiesta condotta dai giornalisti di Le Monde, in Francia il 55% della popolazione carceraria soffre di disturbi psichici”, osserva Constantin Fransiskasis, capo dell’Ufficio penitenziario ginevrino.

Il fatto che le persone con problemi psichiatrici sia curata sempre più spesso con i farmaci e non sia più rinchiusa in strutture terapeutiche aumenterebbe a suo avviso la possibilità di azioni criminose.

La spiegazione di Fransiskasis per l’aumento dei detenuti che soffrono di problemi psichici non è però condivisa da altri responsabili del settore penitenziario interrogati da swissinfo.

La maggior parte di loro ritiene che un trattamento ambulatoriale precoce di malati mentali permetta di evitare le crisi acute. Sempre che si arrivi prima che il malato passi all’azione.

Un numero limitato

Bisogna peraltro ricordare che il numero di detenuti veramente pericolosi, che bisognerebbe curare in strutture penitenziarie ad alta sicurezza (ai sensi dell’articolo 43 del codice penale), è in Svizzera piuttosto limitato.

Ulrich Luginbühl, direttore del penitenziario di St. Johannsen, nel canton Berna (un centro di detenzione e di cura semi-aperto) stima il loro numero “a una ventina o poco più”.

Ma anche lui deplora il fatto che troppi malati mentali si ritrovano in prigione “perché nessuna clinica psichiatrica si vuole più prendere cura di loro.”

Le condanne non aumentano

È vero che la popolazione carceraria che rientra nell’ambito dell’articolo 43 del codice penale è in aumento. Le condanne in base a tale articolo non sono tuttavia cresciute, come rileva l’Ufficio federale di statistica. Si tratta di una quindicina di casi l’anno, in media.

“In compenso, le scarcerazioni in prova sono diventate più restrittive, le autorità competenti esitano a decidere il rilascio”, nota Henri Nuoffer, segretario del concordato per l’esecuzione delle pene della Svizzera francese e del Ticino.

I casi di delinquenti recidivi hanno una tale eco mediatica che le autorità giudiziarie preferiscono non incorrere nell’accusa di lassismo.

Del resto, il rischio di una ripetizione di azioni criminose è alto, fra i delinquenti con problemi psichici. La recidività sarebbe del 90%, secondo Markus Fink, responsabile della sezione Diritto e giustizia dell’Ufficio federale di statistica.

swissinfo, Anne Rubin (traduzione: Andrea Tognina)

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