Aids: prevenzione nei paesi poveri per combattere la malattia
Combattere la diffusione dell'Aids nei paesi poveri può avere ricadute positive anche in Svizzera: questa l'opinione della Commissione federale della ricerca sull'Aids, che ha deciso di puntare sulla prevenzione considerata l'unico modo per arginare il dilagare della malattia nel Terzo mondo e nei paesi sviluppati.
In Svizzera, molti nuovi casi di Aids scoperti riguardano persone infettatesi all’estero dopo aver avuto rapporti sessuali non protetti con persone del luogo. Nel mirino della commissione il turismo sessuale.
Molti svizzeri infettatisi hanno soggiornato in paesi come il Sudafrica, oppure nell’Europa dell’est e nell’estremo oriente, tutte regioni a rischio.
Secondo i dati della commissione, a livello mondiale una persona su 160 è infettata dal virus. Il 90 per cento di tutti i malati vive nei paesi del Terzo mondo.
Dividere le nostre conoscenze nel settore della prevenzione della patologia e nella cura, indica una nota, «non è solo un dovere umanitario che incombe ai paesi ricchi ma anche un modo per circoscrivere l’infezione».
Per portare a compimento gli obiettivi prefissati, la Commissione federale della ricerca sull’Aids cercherà la collaborazione con altri uffici federali, con privati e con associazioni attive nell’aiuto allo sviluppo.
Attivi da 12 anni, i membri di questa commissione extraparlamentare nominati dal governo consigliano l’Ufficio federale della sanità pubblica in materia di Aids.
Per il 2002, la Svizzera dovrebbe raddoppiare – da 4 a 8 milioni – i mezzi finanziari messi a disposizione per la lotta contro questa malattia, ha promesso lunedì la ministra della sanità Ruth Dreifuss al vertice mondiale sull’Aids di New York.
swissinfo e agenzie

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