Ampi consensi per la naturalizzazione agevolata dei giovani stranieri

Il passaporto rossocrociato sarà accessibile più facilmente ai giovani stranieri. Fatta eccezione per l'opposizione dell'UDC, l'avamprogetto del governo ha raccolto un'ampio consenso.
Sull’esempio dell’Unione europea, anche la Svizzera dovrebbe applicare in futuro il principio dello “ius soli” per l’ottenimento della cittadinanza. Il principio della naturalizzazione automatica al momento della nascita per gli stranieri della terza generazione è stata infatti sostenuta dalla maggioranza dei partiti, cantoni e organizzazioni padronali e sindacali che hanno partecipato alla procedura di consultazione.
Il progetto di legge prevede però alcune condizioni per poter godere di questo diritto: almeno uno dei genitori deve avere frequentato la maggior parte della scolarità obbligatoria in Svizzera (definizione per lo statuto di straniero di seconda generazione) e al momento della nascita del figlio deve risiedere in Svizzera da almeno anni. Da più parti è stato inoltre proposto di vincolare l’acquisto della cittadinanza all’accordo dei genitori, condizione che il Consiglio federale intende integrare nel disegno di legge che presenterà al parlamento.
Il solo partito di governo contrario a questa proposta è stato l’Unione democratica di centro, disposto soltanto a concedere agevolazioni amministrative. L’UDC è stata inoltre l’unica ad opporsi anche alle facilitazioni per gli stranieri della seconda generazione cresciuti in Svizzera. Le cerchie consultate si sono dette favorevoli all’idea di regolamentazione unitaria a livello federale, una regolamentazione che non si limiti a fissare principi guida ma che fissi chiaramente le condizioni di naturalizzazione. Anche per questa categoria la maggioranza ha proposto correzioni in senso più restrittivo: è stata così bocciata la proposta di Berna di poter ottenere la cittadinanza tramite una semplice dichiarazione.
Anche l’introduzione della possibilità di ricorso contro le decisioni arbitrarie è stata accolta positivamente, eccezion fatta per la solita UDC e per una manciata di cantoni tra cui il Ticino. Poche anche le opposizioni alla proposta del governo di fissare tasse di naturalizzazione volte a coprire esclusivamente le spese (oggi il costo ammonta di regola da uno a due stipendi del richiedente). Nettamente approvato pure l’abbassamento da 12 a 8 anni la durata di residenza quale condizione per la naturalizzazione ordinaria.
“Il Consiglio federale è fiducioso che questa volta si riuscirà a migliorare l’ottenimento della cittadinanza per i giovani stranieri”, ha detto la ministra Ruth Metzler. Due proposte che chiedevano la naturalizzazione agevolata sono state bocciate in votazione popolare nel 1983 e nel 1994. In parlamento, c’è da scommetterci, il nuovo progetto del Consiglio federale solleverà un animato dibattito. Ma la nuova soluzione prevede anche un cambiamento della Costituzione e richiederà dunque una votazione popolare. L’ultima parola spetterà perciò ancora una volta ai cittadini svizzeri.
Luca Hoderas

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