Caso Mabetex: non ci sono progetti d’incriminazione per le figlie di Eltsin

Il procuratore ginevrino, Bernard Bertossa, che conduce l'inchiesta sulla Mabetex Keystone

Il procuratore generale di Ginevra, Bernard Bertossa, ha smentito le affermazioni del settimanale americano «Newsweek», secondo cui intenderebbe incriminare due figlie dell'ex presidente russo Boris Eltsin per corruzione.

È una notizia sbagliata, ha dichiarato Bertossa al settimanale della domenica «SonntagsBlick». Nell’intervista, il magistrato precisa che egli può indagare per riciclaggio di denaro sporco, ma la corruzione in Russia non è di sua competenza.

Bertossa spiega pure che sta cercando di accertare se società, come ad esempio la Mabetex di Behjet Pacolli, abbiano effettuato pagamenti illeciti.

Secondo l’edizione elettronica del 19 giugno di Newsweek, le figlie di Eltsin avrebbero usato varie carte di credito, che sarebbero servite come copertura al pagamento di tangenti da parte della Mabetex-M, filiale inguscia della società luganese di Pacolli, per l’appalto di lavori di rinnovamento del Cremlino.

Pacolli dovrà presentarsi il prossimo 27 giugno davanti al giudice ginevrino Daniel Devaud, che intende incriminarlo per riciclaggio di denaro sporco e partecipazione a un’organizzazione criminale.

L’inchiesta in Svizzera ha stabilito che la Mabetex ha versato quasi quattro milioni di dollari (circa 6,6 milioni di franchi) di commissioni a funzionari e dirigenti russi nel 1994. Pacolli ha sempre respinto vigorosamente le accuse.

swissinfo e agenzie