Flavia Rigamonti sfiora la medaglia olimpica

La nuotatrice ticinese Flavia Rigamonti, campionessa svizzera di nuoto, non ce l'ha fatta a conquistare una medaglia negli 800 metri stile libero. In finale la forte nuotatrice elvetica si è classificata quarta, aggiudicandosi il diploma olimpico.
Il sogno di una medaglia olimpica per Flavia Rigamonti è svanito nella finale degli 800 metri stile libero. La campionessa svizzera non è infatti riuscita a piazzarsi tra le prime tre, giungendo solo quarta ed aggiudicandosi il diploma olimpico che viene assegnato agli atleti che terminano tra il quarto e l’ottavo posto.
La classifica finale della gara degli 800 metri stile libero è la fotocopia dei risultati conseguiti in batteria. Al primo posto si è infatti classificata la statunitense Brooke Bennet. Medaglia d’argento l’ucraina Jana Klochkova e terza l’altra americana Kaitlin Sandeno.
Per Flavia Rigamonti rimane, oltre alla certezza di essere la quarta più forte nuotatrice al mondo negli 800 metri stile libero, la consolazione del diploma olimpico e l’orgoglio di essere entrata nella storia del nuoto elvetico, per essere stata la prima nuotatrice svizzera a partecipare ad una finale olimpica, quella appunto degli 800 metri stile libero.
Nata il 1. luglio 1981, abitante a Breganzona, in Ticino, studentessa liceale appassionata di Formula 1 e di hockey su ghiaccio (è tifosissima dell’Hockey Club Lugano) è la punta di diamante dell’Atlantide di Agno, società rivelazione del nuoto svizzero, che da alcune stagioni ha portato alla ribalta nazionale ed internazionale un folto numero di atleti.
Tra questi, appunto, la diciannovenne Flavia, ormai sulla breccia da un quadriennio, durante il quale ha fatto incetta di titoli e di primati grazie ad uno stile sobrio, potente e un’irresistibile progressione nella parte conclusiva delle gare.
La sua prima ribalta l’ha conquistata ai campionati svizzeri indoor 1996, dove si è imposta negli 800 stile libero (la sua gara preferita) e nei 400 misti. Da allora all’interno della scena nazionale non ha avuto rivali, come testimoniano i 22 titoli conquistati, conditi da tre primati nazionali.
A livello internazionale il primo alloro è stato il titolo europeo juniores 1997 negli 800 stile libero, seguito da una lunga serie di piazzamenti che l’hanno inserita di diritto nell’élite planetaria. Posizione confermata quest’anno con la conquista della medaglia d’oro europea negli 800 stile libero, il terzo posto (sempre nella stessa gara) ai mondiali e riscontri cronometrici (8’29″16 il suo personale) che la pongono nei primissimi posti delle liste stagionali.
Per quanto concerne invece le altre gare olipiche, nel canottaggio femminile Caroline Luethi e Bernadette Wicki hanno vinto la finale B del due di coppia, precedendo chiaramente la Francia e la Gran Bretagna. Per il loro settimo posto vengono ricompensate con il diploma olimpico.
Dopo lo skiff di Xeno Mueller, altre tre imbarcazioni svizzere si sono qualificate per le finali di domenica. Si tratta, nei pesi leggeri, del due di coppia Kim Plugge/Pia Vogel, terze nella loro semifinale dietro a americane e olandesi e di Michael e Markus Gier, stessa categoria, che hanno chiuso al secondo posto, preceduti solo dai polacchi.
I campioni olimpici 1996 ce l’hanno fatta grazie ad un grande finale. Inoltre, fra i migliori sei vi sarà anche il quattro di coppia formato da Stuerm/Stofer/Erdlen/Vonarburg, terzi dietro a Germania e Australia.
Nel tennis Roger Federer si è qualificato per gli ottavi, battendo in due set (6:4 7:6) e in 1 ora e 43 minuti lo slovacco Karel Kucera, vincitore degli Swiss Indoors 1999. Ora affronterà Mikael Tillstroem, che ha eliminato il canadese Lareau. Dopo essere stato in svantaggio per 1:4, nel secondo set, il 19.enne basilese ha vinto il tie-break per 7:5, trasformando il suo quarto matchball.
Niente da fare invece per la coppia elvetica Gagliardi/Vavrinec, battuta al primo turno del doppio dalle venezuelane Sequera/Vento con il risultato di 6:2 7:5.
Nel beach volley, infine, fra gli svizzeri in gara venerdì da citare Martin e Paul Lagica, che hanno superato il turno battendo i padroni di casa dell’Austrralia in 47 minuti col risultato di 15 a 8.
swissinfo e agenzie

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