Il Consiglio federale alla ricerca di nuovi modelli per governare

Si sta delineando lentamente la forma che dovrebbe assumere il governo federale nel prossimo futuro. Il numero dei membri dell'esecutivo dovrà essere compreso tra i 15 e i 20.
Il governo ha precisato giovedì alcuni importanti aspetti sul modello a due livelli. Approvata già l’anno scorso da governo, questa variante prevede che ad ognuno degli attuali 7 consiglieri federali vengano subordinati uno o due ministri delegati con il compito di sgravare da numerosi compiti, soprattutto amministrativi e di rappresentanza, i propri superiori.
Molte sono le questioni che devono ancora essere regolate. Il governo intende prendere decisioni definitive nei prossimi due mesi e presentare al parlamento il disegno di legge entro la fine dell’anno prossimo.
“Non deve essere una riforma cosmetica, ma di sostanza”, ha spiegato la consigliera federale Ruth Metzler, responsabile della riforma. Fine ultimo dell’operazione sarebbe quello di accordare ai consiglieri federali più tempo per concentrarsi sugli aspetti politici e strategici dell’attività governativa, ha aggiunto la ministra che ha reso noti gli elementi fondamentali del nuovo assetto istituzionale già adottati dal governo.
Per risultare davvero efficaci i futuri ministri delegati dovranno godere dello status di membri di governo. Avranno il diritto di formulare proposte e di partecipare alle sedute del Consiglio federale, ma non avranno il diritto di voto.
L’équipe di ministri delegati verrà nominata dal governo e verrà sottoposta in blocco all’approvazione del parlamento. Il loro mandato dovrà essere rinnovato per ogni legislatura (4 anni), ma naturalmente il loro destino sarà molto probabilmente legato alla permanenza in carica del relativo consigliere federale, ha precisato la signora Metzler.
Molti interrogativi rimangono però ancora aperti riguardo alla messa in pratica di questo progetto. Il Consiglio federale sta esaminando due modelli organizzativi per inserire la nuova figura di ministro delegato nell’attuale struttura e valutare le relative ripercussioni sul lavoro dell’amministrazione. Altro punto da chiarire sono i criteri per la nomina dei nuovi funzionari e i rapporti interni tra i membri del futuro “sottogoverno”.
Di cruciale importanza per il buon esito della riforma sarà soprattutto la fattibilità politica, in altri termini il grado di consenso da parte della popolazione. “Questa riforma si distingue dal progetto relativo all’introduzione dei Segretari di Stato, in quanto i nuovi ministri hanno un chiaro status e una precisa funzione”, ha sottolineato Ruth Metzler. La proposta di introdurre 15 nuovi segretari di Stato era stata bocciata nel 1995 in votazione popolare con il 60 percento di no. E secondo alcuni alla nuova riforma potrebbe toccare la stessa sorte.
Luca Hoderas

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