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L’HC Lugano punito per i tafferugli della finalissima di campionato

L'assurda violenza di alcuni scalmanati al termine della partita del 7 aprile scorso alla Resega Keystone Archive

Una multa di 40 mila franchi e le prime tre partite alla Resega del prossimo campionato da giocare senza pubblico. Queste le sanzioni inflitte dal giudice disciplinare della Lega nazionale svizzera di disco su ghiaccio all'Hockey Club Lugano per le violenze scoppiate al termine della finale dei play-off .

La partita in questione venne vinta, a sorpresa, dai “Lions” di Zurigo che avevano rimontato nel risultato finale conclusosi per 4 a 3. Al termine dell’incontro alla Resega (lo stadio del ghiaccio di Lugano) un gruppo di tifosi si erano sfogati inscenando una gazzarra, scardinando oggetti dell’arredo dello stadio, insultando i giocatori ed accerchiando minacciosi gli uomini del servizio di sicurezza.

“Fu soltanto per puro caso” – ha detto alla conferenza stampa di giovedì il giudice unico disciplinare della Lega nazionale, Heinz Tännler – “che nessuno sia stato ferito e che i tafferugli provocarono solo danni materiali”.

Un’inchiesta penale contro ignoti è ancora in corso. Ma l’inchiesta disciplinare sportiva si è conclusa con un provvedimento contro la società HC Lugano SA, poiché il club ospitante una manifestazione sportiva è sempre responsabile della sicurezza legata alla manifestazione stessa. Nel caso specifico, c’era l’aggravante del danno d’immagine arrecato allo sport del disco su ghiaccio, da parte di una tifoseria che già in altre occasioni aveva dato segni di notevole irrequietezza.

Nella motivazione del provvedimento – che può essere impugnato entro cinque giorni – il giudice unico ha constatato che l’HC Lugano non era in grado di mantenere l’ordine nello stadio e la sicurezza degli spettatori. Il servizio di sicurezza locale si rivelò “privo d’idee” ed incapace di adeguarsi preventivamente e tempestivamente alla situazione, rivelando, davanti ai comportamenti violenti, “una corrispondente mancanza di disponibilità ad intervenire”.

Il giudice Tännler ha definito il capo di questo servizio “un dilettante”. Inoltre – ha aggiunto – nelle ultime cinque stagioni sono state ben dieci le procedure aperte a causa dell’insufficiente organizzazione sul posto. Il presidente della Lega nazionale, Franz A. Zölch, ha sottolineato da parte sua come nessuna responsabilità può essere addossata alla Lega nazionale medesima, poiché questa – come ha riconosciuto il giudice unico – aveva preso tutte le misure possibili di sua competenza, discutendole in con le locali forze di sicurezza, con la polizia e con tutte le parti interessate.

Zölch ha tuttavia comunicato che, in vista della prossima stagione 2001/2002, ha istituito un apposito gruppo di lavoro. Tale gruppo di lavoro dovrà trarre le opportune conclusioni dai risultati dell’inchiesta e formulare proposte di provvedimenti concreti nei settori della prevenzione, delle infrastrutture e del coordinamento, al fine di garantire ordine e sicurezza negli stadi svizzeri di disco sul ghiaccio. Zölch ha anche aggiunto che le misure devono essere efficaci e che comunque, per essere adottate, “devono essere convincenti”.

Silvano De Pietro

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