Primo compleanno per il CDFA di Ginevra

A un anno dalla fondazione, il «Centro per il controllo democratico delle forze armate» (CDFA) di Ginevra traccia un bilancio positivo dell'attività svolta e dell'eco internazionale raccolta: oltre ai 23 paesi fondatori (tra i quali la Svizzera figura come promotrice del progetto) nel frattempo vi hanno aderito altri sette Stati.
L’ambasciatore ed ex segretario di Stato Edouard Brunner, presidente del consiglio di fondazione del Centro, ha sottolineato lunedì in una conferenza stampa a Berna il ruolo di un’istituzione come il CDFA nell’attuale crisi internazionale. «Le libertà democratiche soffriranno dell’attuale lotta contro il terrorismo: nel campo della sicurezza – ha detto Brunner – è necesssario mantenere il controllo democratico per evitare eccessi.»
Un settore della sicurezza (come la polizia, i servizi d’informazione o l’esercito) non controllato rappresenta spesso «uno Stato nello Stato e una porta aperta al totalitarismo», ha affermato l’ambasciatore e direttore del Centro Theodor Winkler.
Jugoslavia, Ucraina, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Moldavia e Russia hanno incaricato il Centro di organizzare il controllo parlamentare delle rispettive forze armate. Ad esempio, dopo la caduta di Milosevic il CDFA ha realizzato 80 studi con la partecipazione di 100 esperti di 25 nazioni per ristrutturare forze dell’ordine, intelligence ed esercito della Repubblica federale di Jugoslavia.
Il primo ruolo del Centro, su cui costruire l’aiuto internazionale, è comunque quello della raccolta e valutazione delle conoscenze nell’ambito della sicurezza, per poi stabilire una rete di contatti internazionali, ha detto Winkler.
Rispetto al 27 ottobre 2000 del CDFA fanno parte sette nuovi paesi – tra cui tutte le ex repubbliche jugoslave – per un totale di 30 paesi. Tra i membri fondatori del centro, oltre alla Svizzera che ne è stato il paese promotore, figurano anche USA, Russia, Germania, Gran Bretagna, Francia, Ucraina, Polonia, Svezia, Austria, Finlandia, le repubbliche baltiche e altri paesi dell’Europa orientale.
Il CDFA collabora con l’ONU, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), l’Unione interparlamentare, l’Assemblea interparlamentare della NATO e le più importanti istituzioni di politica della sicurezza dello spazio euroatlantico.
Il CDFA è una fondazione di diritto svizzero creata dal Consiglio federale su proposta dei Dipartimenti federali della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) e degli affari esteri (DFAE) che lo finanziano. Il budget iniziale di cinque milioni di franchi l’anno è passato a sette e dovrebbe raggiungere i dieci milioni nel 2003, quando il Centro avrà raggiunto la piena operatività. Paesi terzi partecipano ai costi con 500 000 franchi.
Per il governo, il Centro è una concretizzazione della politica di apertura della Confederazione e un elemento della collaborazione con il programma NATO «Partnership for Peace» (Partenariato per la Pace). Finora si è concentrato sull’Europa orientale e i Balcani. In futuro, il CDFA vorrebbe diventare maggiormente attivo nel Caucaso e in Africa.
swissinfo e agenzie

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