Un governo solido con molte promesse da mantenere

I rappresentanti degli svizzeri residenti in Italia hanno vissuto con un certo distacco le elezioni politiche del fine settimana. In molti, tuttavia, ritengono che il nuovo governo possa segnare l'inizio di un periodo di stabilità. Giro d'orizzonte nei circoli elvetici del Nord e del Sud.
«Fermo restando che non mi sono mai dichiarato un partigiano di destra, di sinistra o del centro – commenta l’avvocato Ugo Guidi, figura storica della presenza svizzera a Milano – sono lieto che l’elezione si sia conclusa con un vincitore che gode di una posizione decisa e ben definita».
La coalizione di centrodestra guidata da Silvio Berlusconi ha raccolto il 46,8% dei voti alla Camera dei Deputati e il 47,3% in Senato, staccando lo schieramento di centrosinistra di Walter Veltroni di quasi 10 punti percentuali. Una vittoria chiara, che a differenza del risicato successo di Prodi su Berlusconi del 2006 fa presagire una maggiore stabilità del governo.
«Le parti che hanno governato in passato, di destra o di sinistra, sono sempre state in una posizione di estrema debolezza: non avevano la forza sufficiente per resistere alle pressioni avversarie», osserva Guidi, membro del comitato del Collegamento Svizzero in Italia. «Il nuovo governo, grazie anche all’accordo tra Berlusconi e la Lega di Bossi, appare invece molto solido e capace di portare avanti dei programmi politici».
«Per la prima volta in tanti anni sono ottimista – aggiunge – in quanto mi pare che si siano consolidate le condizioni per svolgere un lavoro serio e risolvere così i problemi dell’Italia».
«Ho perso ogni speranza»
Robert Engeler, a capo della sede principale del Collegamento Svizzero in Italia a Milano, preferisce mantenere una certa distanza. «Qui sono ospite – dice a swissinfo l’espatriato elvetico, in Italia da quasi 50 anni – e quindi non voglio immischiarmi nella politica dei padroni di casa. D’altronde, il disinteresse per il mondo politico in generale e la diffidenza nei confronti della classe dirigente è abbastanza diffuso».
Per l’ex vicepresidente dell’Organizzazione degli Svizzeri dell’estero, il grosso problema dell’Italia è l’inefficacia dell’apparato burocratico. Un ostacolo che non si è mai riusciti a superare e che, a suo avviso, rimarrà tale. «Il paese soffre di un’amministrazione pletorica, costosissima e assolutamente incapace».
«In passato non ho mai visto un governo che si è dato da fare per ovviare a questa situazione. Certo, il mio auspicio è che con Berlusconi le cose possano cambiare, ma a dir la verità ho perso ogni speranza…».
Napoli e i suoi rifiuti
Nei bar di Roma, dove Veltroni ha ricoperto la carica di sindaco per sette anni, prevale la delusione, rileva la presidente del Circolo svizzero in Lazio. «Molti sembrano spaventati dal futuro che si prospetta sotto la nuova era Berlusconi; alcuni espatriati elvetici mi hanno riferito che i loro famigliari hanno telefonato dalla Svizzera per sollecitare un rapido rientro a casa».
«Al di là dei timori – puntualizza Verena Gebert-Müller – la vittoria del centrodestra è stata accolta con parecchio scetticismo: le promesse fatte saranno effettivamente mantenute?».
Anche più a sud, a Napoli, ci si interroga sulla concretizzazione dei programmi sventolati durante la campagna elettorale. «Berlusconi ha promesso di risolvere il problema dei rifiuti in due mesi», rammenta Margrit Alaia-Lötscher, presidente del Circolo svizzero della città partenopea. «Ma dove li metterà?».
Malcontento e pensioni
Nel Meridione, le ragioni del successo del centrodestra (che a Napoli ha raccolto oltre il 50% dei voti per Camera e Senato), sono chiare. «Il costo della vita è aumentato in modo incredibile – constata Alaia-Lötscher, napoletana d’adozione – e sinceramente mi chiedo come le famiglie riescano ad arrivare a fine mese: il voto dello scorso finesettimana è senza dubbio una reazione a questo malcontento».
Il rappresentante degli svizzeri di Catania, in Sicilia, dal canto suo, vede in modo positivo la riduzione del numero di partiti in parlamento. «Sarà forse meno complicato trovare gli accordi importanti per introdurre quelle due o tre riforme che l’Italia ha bisogno, anche a livello popolare», ritiene Andrea Caflisch.
«Si dovrà ad esempio affrontare la questione del sistema pensionistico; abbiamo visto in Svizzera, quanto tempo c’è voluto per arrivare ad una revisione dell’AVS [assicurazione vecchiaia e superstiti]. Figuriamoci in Italia…».
swissinfo, Luigi Jorio
Nei tre consolati svizzeri in Italia sono registrati 47’953 cittadini elvetici (fine 2007).
I due terzi vivono nel nord della Penisola (24’495 solo nella circoscrizione consolare di Milano).
Il 79% degli Svizzeri in Italia possiede la doppia cittadinanza.
Camera dei deputati: Popolo della Libertà (37,4%, 272 seggi), Partito Democratico (33,2%, 211), Lega Nord (8,3%, 60), Unione di Centro (5,6%, 36), Italia dei Valori (4,4%, 28).
Senato: Popolo della Libertà (38,2%, 141 seggi), Partito Democratico (33,7%, 116), Lega Nord (8,1%, 25), Italia dei Valori (4,3%, 14), Unione di Centro (5,7%, 3).
La coalizione di centrodestra disporrà di una maggioranza di 344 seggi su 630 alla Camera e di 174 su 315 in Senato (inclusa la circoscrizione estero).
Italiani all’estero: dei 12 parlamentari alla Camera, 6 seggi sono andati al PD di Veltroni, 4 al PdL di Berlusconi, 1 all’Italia dei Valori di Di Pietro e 1 al Movimento associativo italiani all’estero (MAIE). In Senato, 2 seggi sono stati attribuiti al PD, 3 al PdL e 1 al MAIE.
La Svizzera riporta a Roma quattro parlamentari: il senatore Claudio Micheloni (PD) e i deputati Franco Narducci (PD), Giovanni Farina (PD) e Antonio Razzi (Italia dei Valori).
La procura di Roma ha aperto un fascicolo processuale per verificare eventuali irregolarità legate alle modalità del voto degli italiani all’estero.
L’indagine intende tra l’altro stabilire se alcune schede elettorali sono state distribuite a persone diverse dai destinatari.
La proclamazione definitiva dei deputati eletti dovrebbe pertanto avvenire nel giro di al massimo dieci giorni.

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