Una lunga convalescenza per lo sci svizzero

Mai, dal 1966, lo sci svizzero ha segnato il passo come ora. Il male è così profondo che saranno necessari molti anni per ritrovare vigore.
A capo della squadra femminile, la sangallese Marie-Thérèse Nadig è la prima dirigente ad essere allontanata.
Zero. E’ il numero di vittorie elvetiche registrato dalla squadra femminile e maschile sul circuito della Coppa del Mondo. Stessa situazione ai campionati del mondo di Bormio, dove gli svizzeri non sono ma saliti sul podio.
Mai dai campionati del Mondo di Portillo nel 1966 in Cile, compresa la seguente stagione di Coppa del Mondo, la delegazione rosso-crociata ha conosciuto un tale disastro sul piano agonistico.
Oggi lo sci svizzero occupa soltanto il quarto posto nella classifica per nazioni, dopo l’Austria, gli Stati Uniti e l’Italia. Un rango, tra l’altro, conquistato solo grazie alle prestazioni della squadra maschile.
Dito puntato sulle sciatrici
Se si esclude il contributo maschile, le sciatrici quali Sonja Nef, Sylviane Berthod e Fraenzi Aufdenblatten – per citarne solo alcune – sono superate dalle prestazioni dell’insieme delle sportive di otto paesi…
Quest’inverno su 32 competizioni, il miglior piazzamento è stato un quinto posto. Un risultato ottenuto in due occasioni grazie all’appenzellese Sonja Nef. Un bilancio davvero troppo magro per restare senza conseguenze!
Responsabile dello sport di competizione in seno a Swiss Ski, Gian Gilli ha preso le prime misure. A margine delle finali che si sono disputate questi ultimi giorni a Lenzerheide, il grigionese ha sollevato Marie-Thérèse Nadig dall’incarico di responsabile della squadra femminile.
“Non sono le sue competenze ad essere messe in discussione – spiega Gian Gilli che soltanto un anno fa aveva issato Nadig ai vertici – è semplicemente vittima dell’assenza di risultati”.
Alla ricerca di nuove emozioni
Sarà tuttavia necessario molto di più della semplice sostituzione di Nadig per ridare anima e grinta alle sportive. I prospettati ritiri dal Circo bianco di Sonja Nef (32 anni), Marlies Oester (28 anni) e Sylviane Berthod (27 anni) potrebbero annunciare tempi ancora più bui.
Le nuove leve Nadia Styger (26) anni e Fraenzi Aufdenblatten (24 anni) non solo sono isolate, ma faticano ad esprimersi ai massimi livelli.
“E’ giunto il momento – osserva Gilli – di dare nuovi impulsi, nuove emozioni. Un lavoro che richiederà dai tre ai cinque anni prima di ritrovare la strada del successo”.
Due leader, un solo nome: Didier
Per quanto riguarda la squadra maschile, le otto conquiste del podio ( 5 volte secondi e 3 volte terzi) in cinque discipline, lasciano un sapore meno amaro nello stilare il bilancio complessivo. Anche in mancanza di un successo.
Leader in assenza del neocastellano Didier Cuche – ferito a gennaio ad un ginocchio e inoperativo ancora per diversi mesi – il vallesano Didier Défago ha sfiorato a due riprese il successo.
Agli avamposti in qualche occasione, gli altri svizzeri hanno tuttavia mancato di costanza e di regolarità per sperare in risultati migliori. Come, per esempio, il giovane grigionese Marc Berthod (21 anni), settimo nel gigante di Adelboden ed eliminato dalle altre sette corse a cui ha preso parte.
swissinfo, Raphael Donzel
(traduzione e adattamento Françoise Gehring)
Didier Défago (6°) et Sonja Nef (24esima) sono i migliori rappresentanti svizzeri nella classifica generale
12 altri svizzeri e 10 altre svizzere hanno ottenuto dei punti in questa stagione invernale
La Svizzera termina al 4° posto della classifica per nazioni
Le cinque migliori sciatrici del mondo (Paerson, Kostelic, Goetschl, Dorfmeister et Poutiainen) ottengono individualmente più punti che l’insieme delle svizzere
Nel corso della stagione 2004/2005 la Svizzera non ha vinto nessuna gara. Non era più accaduto dal lontano 1966/67. E ai campionati mondiali di Bormio, lo scorso febbraio, nessuno svizzero è salito sul podio.
I migliori risultati sono stati ottenuti da Didier Défago, Didier Cuche, Silvan Zurbriggen e Jürg Grünenfelder. In campo femminile la migliore è stata Sonja Nef.

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.