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«Pornogate» giurassiano, nessuna denuncia penale

L'inchiesta avviata in marzo contro una trentina di funzionari del canton Giura – i quali avevano consultato siti pornografici sul posto di lavoro – non avrà strascichi giudiziari.

Il governo cantonale ha indicato lunedì che non vi saranno né licenziamenti né segnalazioni alla magistratura. Tre collaboratori, che rischiavano effettivamente di essere messi alla porta, si sono infatti già dimessi o lo faranno a breve termine.

Per quanto concerne gli altri indagati: nove subiranno riduzioni salariali, undici hanno ricevuto un biasimo o una multa variante da 100 a 300 franchi; tre sono stati scagionati dalle accuse.

Un ulteriore caso, considerato il più grave, rimane avvolto nel mistero: il sistema operativo installato in quel servizio non ha infatti permesso di identificare l’autore delle consultazioni. L’inchiesta ha invece consentito di determinare che nessuno dei funzionari ha scaricato o inviato immagini pedopornografiche.

La vicenda era emersa lo scorso 6 marzo, in seguito ad accertamenti volti a individuare la causa di un sovraccarico delle rete informatica cantonale.

L’indagine interna, ha affermato il presidente dell’esecutivo giurassiano Michel Probst, è costata 100 mila franchi: tale somma sarà recuperata attraverso le retrocessioni salariali.

Nessuna indicazione è stata fornita sul numero di ore di lavoro perse. Per evitare che il caso possa ripetersi, il governo ha installato speciali filtri e riveduto le disposizioni relative alla consultazione di internet.

swissinfo.ch e agenzie

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