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Abile o inabile? L’esercito rivede i criteri

L'esercito ha modificato le proprie disposizioni in merito ai criteri fisici per l'idoneità al servizio Keystone

L'esercito svizzero ha modificato i parametri per la valutazione dell'idoneità al servizio militare: alcune tra le nuove disposizioni non hanno mancato di suscitare reazioni...

L’edizione precedente della Nosologia Militaris – la raccolta delle motivazioni mediche per le decisioni in merito all’idoneità al servizio – risaliva al 1999: il testo è ora stato attualizzato «per soddisfare le necessità dell’esercito», ha spiegato il Dipartimento federale della difesa.

«La medicina ha fatto parecchi progressi», afferma il divisionario Giampiero Lupi, medico capo dell’esercito svizzero. «Rispetto al 1999, molte malattie possono ora essere trattate e curate in maniera tale da non costituire più un ostacolo per lo svolgimento del servizio militare».

A titolo di esempio, Lupi fa notare che l’aritmia cardiaca può ora essere corretta una semplice operazione. Lo stesso vale per l’asma (in passato all’origine del 5% delle decisioni di inabilità): utilizzando medicamenti adeguati, alcuni asmatici possono prestare regolarmente servizio militare.

Problemi cardiaci più seri come malattie alle coronarie continuano invece a essere considerate come fattori che impediscono di svolgere il servizio militare o civile.

Ampio ventaglio di casi

La Nosologia Militaris 2008 contempla numerosi fattori che possono compromettere lo svolgimento del servizio militare – dai problemi di vista fino all’omosessualità (che di principio non costituisce un impedimento) –, indicando se la decisione di inabilità è raccomandata o obbligatoria, e distinguendo tra servizio civile e militare.

Le persone con il diabete di Tipo I, per esempio, sono «obbligatoriamente inabili» al servizio militare, mentre potrebbero eventualmente svolgere il servizio civile. Secondo le nuove indicazioni, inoltre, i medici sono incoraggiati a dichiarare inabile al servizio militare chi soffre di diabete di Tipo II.

«In molti casi, tuttavia, la decisione finale rientra nel margine d’apprezzamento del medico», precisa Lupi.

Novità… di peso

Uno dei maggiori cambiamenti introdotti dalla Nosologia Militaris 2008 riguarda il limite di peso minimo. Le aspiranti reclute con un «Body mass index» (BMI-rapporto tra peso e altezza) inferiore a 18 – per esempio un giovane che pesa 50 kg ed è alto 170 cm – sono dichiarate inabili; in precedenza, la soglia era fissata a un BMI inferiore a 20. All’estremo opposto, sono giudicate inabili per obesità le persone con un BMI superiore a 40.

Le nuove direttive consentono inoltre di prestare servizio alle persone con problemi di iperattività, a patto che non abbiamo dovuto assumere medicamenti specifici – come il Ritalin – per almeno un anno.

Buone notizie anche i sonnambuli: scartare un candidato che soffre di tale disturbo è ora soltanto consigliato, sempre che nei due anni precedenti il reclutamento non vi siano state ricadute. Il sonnambulismo non costituisce invece un problema per chi presta servizio civile.

Cibo e droghe

Una delle novità che ha suscitato più commenti è costituita dalla nuova disposizione concernente i vegani, ossia quelle persone che evitano ogni tipo di nutrimento d’origine animale (carne, pesce, latticini, uova e derivati).

Secondo la Nosologia Militaris, infatti, si raccomanda – per ragioni di praticità – di dichiarare inabile al servizio militare e civile chi segue questo stile di vita. Nessun problema, invece, per i vegetariani. Lupi relativizza la questione del veganismo: «Annualmente, siamo confrontati a non più di due o tre casi di questo tipo».

Per quanto riguarda le sostanze stupefacenti, le cosiddette «designer drugs» (particolari droghe sintetiche) sono state parificate alla cocaina e alle droghe pesanti. Un certificato medico che attesta problemi legati a stupefacenti, per esempio a livello mentale, comporta obbligatoriamente la decisione di non idoneità al servizio.

L’utilizzo occasionale di droghe non costituisce però un motivo sufficiente: per esempio, «abbiamo chiaramente specificato che il fatto di aver assunto una pillola di ecstasy non implica automaticamente la decisione di inabilità al servizio», sottolinea Lupi. Il consumo di alcol e cannabis è considerato un problema soltanto in caso di provata dipendenza.

Reazioni politiche

La Nosologia Militaris 2008 è entrata in vigore per tutto l’esercito a partire dal 1° giugno 2008, ma le nuove direttive sono già state applicate dall’estate del 2007. Il tema è tuttavia salito alla ribalta soltanto dopo un articolo pubblicato l’11 novembre dalla SonntagsZeitung.

«Non penso che molti giovani cambieranno radicalmente il loro regime alimentare soltanto per essere giudicati inabili», ha commentato il deputato socialista Mario Fehr. Secondo il suo collega ecologista Josef Lang, se le nuove disposizioni fossero state introdotte negli anni Settanta, «metà della popolazione maschile sarebbe diventata vegana».

Bruno Zuppiger, dell’Unione democratica di centro e membro della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale, teme invece che le attuali direttive mediche invoglino un numero sempre maggiore di persone a evitare senza troppi sforzi di prestare servizio militare.

Giampiero Lupi smentisce questi timori: «L’adeguamento dei criteri medici non implica un aumento del numero di giovani giudicati inabili! Al contrario: sulla base dei dati verificabili, abbiamo persino potuto constatare una leggera crescita delle persone dichiarate idonee».

swissinfo, Thomas Stephens
(traduzione e adattamento: Andrea Clementi)

Secondo la Costituzione federale svizzera (art. 58), l’esercito serve a prevenire la guerra e preservare la pace, difende il paese e ne protegge la popolazione, sostiene le autorità civili nel far fronte a gravi minacce per la sicurezza interna e ad altre situazioni straordinarie.

Dopo la fine della Guerra fredda, l’esercito svizzero ha partecipato a diverse missioni umanitarie e di pace.

Attualmente, l’esercito conta 220’000 effettivi: 120’000 soldati attivi, 20’000 reclute e 80’000 riservisti. Durante la Guerra fredda, 600’000 uomini erano pronti a entrare in servizio, poi il loro numero venne ridotto a 400’000 nel 1995.

L’esercito dispone di un budget annuale di circa 4 miliardi di franchi.

Tutti i maschi svizzeri – tra i 20 e il 36 anni d’età – sono tenuti a prestare servizio militare per 260 giorni. Se non sono in grado di farlo o non vogliono, devono svolgere il servizio civile – di durata superiore a quello militare – oppure pagare una tassa equivalente al 3% del reddito imponibile (tassa minima: 200 franchi).

La somma da versare è dimezzata per le persone giudicate inabili sia al servizio militare sia a quello civile. Entrambi i servizi sono facoltativi per le donne e gli svizzeri residenti all’estero.

Nel 2007, la percentuale di candidati giudicati idonei ammontava al 66%: nei cantoni di Obvaldo (85%) e Nidvaldo (82%) vi sono i picchi massimi, a Zurigo e Basilea (poco più della metà) quelli minimi.

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