Lo scorso anno nelle prigioni svizzere erano incarcerate 6'084 persone, una cifra che era stata raggiunta solo una volta negli ultimi dieci anni. La situazione è difficile soprattutto nei penitenziari dei cantoni della Svizzera latina.
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Il tasso di occupazione era del 91%, ossia il 5% in più rispetto al 2008, ha comunicato martedì l’Ufficio federale di statistica. Il tasso era particolarmente elevato nei cantoni della Svizzera latina, dove in alcuni casi raggiungeva e superava il 100%.
Complessivamente nelle 114 prigioni del paese erano detenute 6’084 persone, 304 in più rispetto all’anno precedente. Si tratta del secondo livello più elevato dal 1999. Solo nel 2004 la cifra era superiore (6’137).
Gli stranieri rappresentavano il 70,2% della popolazione carceraria, una percentuale simile a quella degli anni precedenti. Le donne invece erano 374, pari al 6,1%.
La detenzione preventiva (+6%) e l’esecuzione di pene e misure (+5%) sono le forme di detenzione che hanno maggiormente contribuito all’aumento, spiega l’UST. E la sovrappopolazione di certe carceri si spiega anche con il fatto che il Concordato dei cantoni latini sull’esecuzione delle pene privilegia questi tipi di detenzione.
L’UST osserva inoltre che il numero di posti di detenzione è praticamente identico a quello del 1893 (6’668). “A lungo termine – precisa però l’UST – il tasso di posti di detenzione per 100’000 abitanti è calato progressivamente, passando da 223 a 88 posti di detenzione tra il 1890 e il 2007”.
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