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Epidemia di morbillo: l’OMS lancia l’allarme

L'epidemia di morbillo non sembra arrestarsi in Svizzera: nelle prime otto settimane dell'anno sono stati registrati 207 nuovi casi. Lunedì, l'OMS ha lanciato un appello a intensificare i programmi di vaccinazione per evitare una recrudescenza della malattia.

Stando ai dati dell’Ufficio federale della sanità pubblica, poco meno di 65 persone sono state contagiate nell’ultima settimana. Il numero totale di casi censiti dall’inizio dell’epidemia, due anni fa, ha raggiunto le 3’500 unità, ha spiegato il portavoce Jean-Louis Zürcher. Sull’arco dello stesso periodo, circa 500 casi hanno provocato complicazioni, fra cui 143 polmoniti e 8 encefaliti.

Questo virus particolarmente contagioso sembra aver trovato un terreno fertile nelle scuole, dato che molti bambini non sono ancora stati vaccinati o non hanno ricevuto le due dosi prescritte dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Per questo motivo, l’agenzia dell’ONU ha lanciato un appello a intensificare i programmi di vaccinazione e ha messo in guardia le autorità europee contro il rischio di una diffusione di questa malattia infettiva attraverso le frontiere nazionali.

In Svizzera, come negli altri paesi europei, il vaccino contro il morbillo, introdotto negli anni 1970, è diventato una prassi generalizzata dagli anni 1980, ma non è obbligatorio. L’OMS calcola che si potrebbe sradicare il morbillo nel 2010 se la copertura vaccinale raggiungesse la proporzione del 95% della popolazione. Attualmente in Svizzera questo tasso è valutato all’86%.

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