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Escursioni invernali sempre a rischio nelle Alpi

Durante questa stagione invernale le valanghe hanno provocato finora la morte di 27 persone in Svizzera. Venti vittime erano escursionisti che avevano abbandonato le piste di sci per avventurarsi tra le montagne.

Il bilancio stagionale delle vittime della coltre bianca supera già ora la media di 25 morti rilevata negli ultimi anni. Secondo quanto comunicato dall’Istituto della neve e delle valanghe di Davos, nella stagione 2008-2009 erano morte sotto la neve 28 persone, in quella precedente 11 e due anni fa 21. Quest’anno è morta una sola persona in escursione con le racchette da neve, mentre la stagione precedente sette.

La stratificazione della copertura nevosa è stata molto instabile questo inverno e anche quantità limitate di neve fresca potevano provocare delle valanghe, ha spiegato un esperto dell’Istituto di Davos. Tre quarti degli incidenti sono avvenuti quando il livello di pericolo era da 2 a 3 (limitato-marcato) su una scala di 5. La maggioranza delle vittime non disponeva di un apparecchio per rilevare le persone sommerse dalla neve.

L’incidente che ha provocato più morti è avvenuto il 3 di gennaio al Drümännler, nella Diemtigtal bernese. Due slavine hanno investito tredici sciatori e un soccorritore. Sette di loro, fra cui un medico della Rega, sono rimasti uccisi. Il 20 di febbraio sul Tomülpass, nei Grigioni, sono morti due sci-escursionisti di un gruppo di nove persone investite dalla neve. In Vallese sei valanghe hanno provocato una vittima ciascuna.

swissinfo.ch e agenzie

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