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Glacier Express, sconosciute le cause dell’incidente

La dinamica non è ancora stata chiarita, all’indomani del dramma ferroviario nell’Alto Vallese costato la vita a una turista giapponese di 64 anni e il ferimento di 40 persone.

L’inchiesta sulle cause del sinistro sono ancora in corso e potrebbero proseguire ancora per molto. Il portavoce della compagnia Matterhorn Gotthard Bahn (MGB), Thomas Werlen, ha affermato sabato che «si brancola nel buio» e che gli esperti federali del Servizio d’inchiesta sugli infortuni dei trasporti pubblici (SII) non si sono ancora espressi in merito.

Intanto, 23 dei 40 feriti hanno potuto lasciare gli ospedali sabato. 17 – 16 di nazionalità giapponese e 1 di nazionalità spagnola – sono tuttora ricoverati nei nosocomi, ha indicato Nicole Bayard, portavoce degli ospedali vallesani.

Oltre alla turista morta domiciliata ad Osaka, anche i 9 turisti gravemente feriti sono giapponesi, due dei quali, stando a Bayard, si trovano in uno stato critico. Gli altri 170 passeggeri rimasti illesi hanno raggiunto St.Moritz o Andermatt con degli autopullman già nella serata di venerdì.

L’incidente ha suscitato grande emozione nel Paese del Sol levante. Numerosi media nipponici si sono interessati alla vicenda e hanno inviato sul posto una trentina di giornalisti.

Le operazioni per rimuovere le tre carrozze deragliate sono proseguite durante tutta la giornata di sabato. Ora, i tre vagoni si trovano in un deposito a Brig, nel canton Vallese, e sono a disposizione della polizia scientifica e degli inquirenti.

La linea – stando al portavoce della MGB – è stata riaperta domenica mattina, dopo che nel corso della notte di sabato sono stati conclusi i lavori di riparazione.

Sabato, i treni hanno percorso solo la tratta fra St. Moritz, nel canton Grigioni, e Andermatt, nel canton Uri, e quella fra Viège e Zermatt, nel canton Vallese. Ora, invece, i treni viaggiano regolarmente da Zermatt a St.Moritz.

swissinfo.ch e agenzie

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