Il pensionamento si porta via l’autostima
L'autostima cresce nel corso della vita. Al momento del pensionamento questo sentimento perde però rapidamente d'intensità, rileva uno studio condotto dall'Università di Basilea e da ricercatori nordamericani.
Gli psicologi hanno utilizzato i dati di uno studio americano, durante il quale sono state interrogate 3’617 persone (tra i 25 e i 104 anni) sull’arco di 16 anni.
Secondo le conclusioni di Ulrich Orth dell’Università di Basilea e dei colleghi citati nel Journal of personality and social psychology, l’autostima è al livello più basso nei giovani adulti. Cresce poi progressivamente, fino a raggiungere un massimo verso i 60 anni, prima di ridursi rapidamente.
Nella maggior parte delle classi d’età, le donne hanno meno fiducia in sé stesse rispetto agli uomini, constata lo studio. Ad influenzare questo sentimento non è solo l’avanzare dell’età, ma pure il livello di formazione, il reddito, la salute e la posizione professionale.
«Le persone con un reddito elevato e una buona salute mantengono una migliore autostima quando invecchiano», rileva Orth.
Anche le persone felici all’interno della coppia godono di una maggiore autostima. Come gli altri, precisano i ricercatori, possono tuttavia perdere la fiducia in loro stessi al momento del pensionamento.
Per gli autori dello studio, questo crollo può essere dovuto a diversi motivi. Nel corso della loro vita, la maggior parte delle persone costruisce una famiglia e ottiene posti di lavoro sempre più importanti, spiega Richard Robins dell’Università della California di Davis.
La situazione cambia però con la vecchiaia: la casa o l’alloggio si svuotano all’improvviso, il lavoro diventa superfluo e la salute si degrada. Tutti fattori che incidono sull’autostima.
swissinfo.ch e agenzie
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