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La temperatura sale, i problemi crescono

Come sempre in caso di siccità, il pericolo d'incendio nei boschi è elevato Keystone

La popolazione svizzera traspira molto in questi giorni. Ma il cliché dei cittadini elvetici che sudano per il grande lavoro non c'entra. A farli gocciolare è la calda estate scoppiata anche nel paese alpino. Giorno dopo giorno la temperatura sale e segna nuovi primati. E i problemi si moltiplicano.

SF Meteo ha indicato giovedì che nel pomeriggio a Basilea sono stati toccati i 35,7 gradi centigradi. È così stato superato il record annuale di 35 gradi registrato sabato scorso a Sisseln am Rhein, nel canton Argovia. Quanto alla stessa Basilea, sabato scorso MeteoSvizzera vi aveva misurato 34,9 gradi.

La colonnina di mercurio era peraltro sopra i 35 gradi anche in altre località elvetiche giovedì pomeriggio. Gli alti valori erano ampiamente attesi dai meteorologi, dopo che nella notte precedente c’erano state temperature tropicali – vale a dire sopra i 20 gradi – in tutto il paese. Il livello più elevato era stato registrato in Ticino, con 23,2 gradi a Locarno Monti e 23 a Lugano. Le due località sudalpine erano tallonate da Losanna con 22,7 gradi.

L’ascesa è proseguita nella notte da giovedì a venerdì: sono stati misurati 23,4 gradi a Lugano, 22 a Pully, nel canton Vaud, 21,6 a Ginevra e 21,4 a Neuchâtel. Non sarebbe perciò sorprendente se oggi fosse già battuto il primato di ieri.

Lo scorso anno il valore più alto era stato misurato il 20 agosto a Ginevra con 36 gradi. La massima di sempre in Svizzera risale al 2003. Quell’estate a Grono, nei Grigioni, erano stati registrati 41,5 gradi. Con una temperatura media di 19,8 gradi, il luglio del 2003 non era però stato il più caldo di sempre. Nello stesso mese del 2006 la media aveva toccato i 22,5 gradi.

Siccità

Alla forte evaporazione provocata dalle alte temperature, si aggiunge il problema della siccità, che in alcune regioni si protrae dall’inizio dell’anno. Ad essere colpito è soprattutto l’ovest del paese. A Berna per esempio, dal mese di gennaio sono caduti soltanto 375 litri di pioggia al metro quadro, quando la media degli scorsi anni toccava i 540.

In Vallese, il Dipartimento cantonale della sicurezza ha diramato giovedì un divieto generalizzato di accendere fuochi all’aperto, con effetto immediato. La misura è dovuta al forte pericolo di incendi che solo piogge persistenti di una durata di almeno tre giorni sarebbero in grado di ridurre.

Soffrono anche animali e motori

Intanto, la Protezione svizzera degli animali (PSA) ha attirato l’attenzione sulle misure che gli allevatori sono tenuti ad adottare per proteggere dal caldo il bestiame. In particolare, tutti gli animali d’allevamento devono potersi ritirare all’ombra e disporre di sufficienti quantità d’acqua.

Per mancanza di conoscenza o negligenza, ciò non è sempre il caso, ha spiegato la PSA, ricordando che queste misure sono previste dalla legge. Particolarmente sensibili al grande caldo, annota ancora la PSA, sono i maiali, che possono subire forti colpi di sole, ma anche i cavalli e le mucche, che con il forte caldo producono meno latte.

Molto sollecitati in periodi di calura sono poi i servizi di soccorso stradale. Il portavoce del Touring Club Svizzero (TCS) Stephan Müller ha indicato all’agenzia di stampa Ats che “ricevono il doppio delle chiamate, ossia circa duemila al giorno”. I guasti segnalati sono spesso dovuti da un’utilizzazione eccessiva della batteria, sollecitata dall’uso contemporaneo di aria condizionata, radio e altri apparecchi elettronici. Il TCS consiglia perciò moderazione, in particolare in caso di ingorghi.

Troppo caldo anche per le centrali atomiche

A fare le spese delle alte temperature è anche la centrale nucleare di Beznau, nel canton argovia.

Essendo raffreddata interamente con l’acqua del fiume Aare, la centrale mercoledì ha dovuto ridurre la produzione di corrente. L’acqua ha infatti raggiunto il limite di 22 gradi centigradi.

Violenti temporali serali

Se le giornate trascorrono sotto il sole cocente, le serate sono caratterizzate da temporali locali. Anche giovedì sera piogge accompagnate da tuoni, fulmini, forti venti e grandinate, si sono abbattute su varie località della Svizzera.

Nel canton Lucerna un fulmine ha ucciso quattro mucche, tre manzi e un vitello, che pascolavano nei pressi di Willisau. Le cellule temporalesche hanno interessato anche i cantoni di Berna, Argovia, Friburgo e, in misura minore, Zurigo e Turgovia.

Le piogge sono state contenute, ma i venti sono risultati impetuosi. A Lucerna sono state misurate punte di 96 km/h e a Leibstadt, nel canton Argovia, di 80 km/h. Sul Lago di Uri e sul Walensee le folate hanno raggiunto i 70 km/h. Il vento ha sradicato alcuni alberi, ma non sono stati segnalati danni di rilievo.

swissinfo.ch e agenzie

L’Ufficio federale di meteorologia e climatologia (MeteoSvizzera) svolge su mandato della Confederazione vari compiti a favore della popolazione, dello Stato e dell’economia.

In particolare, MeteoSvizzera monitora l’atmosfera sopra la Svizzera, elabora le previsioni del tempo, allarma le autorità e la popolazione in caso di eventi meteorologici pericolosi e analizza i dati climatici.

Ai tre centri meteorologici regionali di Zurigo, Ginevra e Locarno-Monti si aggiungono il centro di tecnica e misurazione di Payerne, il centro di misurazione dell’ozono ad Arosa e i servizi meteorologici per l’aviazione degli aeroporti di Zurigo e Ginevra.

MetoSvizzera è inoltre il rappresentante ufficiale del paese presso l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) a Ginevra e presso altre istituzioni internazionali. L’organizzazione partecipa inoltre a vari progetti di ricerca nazionali e internazionali.

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