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Pakistan, “il peggior disastro mai visto”

È una corsa contro il tempo quella avviata dalle agenzie umanitarie per aiutare i milioni di pakistani colpiti dall'ondata di maltempo. Secondo le Nazioni Unite, sono necessari 460 milioni di dollari per i soccorsi immediati e i beni di prima necessità e la comunità internazionale è chiamata ad intervenire al più presto. Un appello alla solidarietà ribadito domenica anche dalla ministra elvetica Micheline Calmy-Rey.

«È il peggior disastro che abbia mai visto»: è quanto ha dichiarato il segretario generale dell’Onu dopo aver sorvolato le zone colpite negli ultimi giorni dalle terribili alluvioni in Pakistan, che hanno provocato almeno 1’600 morti.

L’area devastata è grande quanto l’Italia – stimano gli esperti: oltre 6 milioni di persone non hanno ancora accesso ad acqua, cibo, soccorsi e medicine.

Dall’Asia, Ban Ki-moon ha lanciato un ennesimo appello alla comunità internazionale affinché acceleri l’invio degli aiuti umanitari per le vittime delle inondazioni, 20 milioni secondo le ultime stime.

Stando all’Ufficio dell’ONU per gli aiuti umanitari (Ocha) finora sono stati raccolti 147 milioni di dollari, ai quali si aggiungono 87 milioni di “promesse” giunte da diversi paesi. Venerdì la Svizzera ha deciso di aumentare 2,5 milioni di franchi gli aiuti immediati per le vittime delle inondazioni. I contributi al programma alimentare mondiale dell’ONU passeranno da 0,5 ad un milione di franchi, mentre gli aiuti destinati al Comitato internazionale della Croce rossa aumenteranno da uno a tre milioni di franchi.

«La Svizzera non deve dimenticare il Pakistan, non deve perdere la sensibilità di fronte alla sofferenza altrui». Dalle colonne del settimanale Sonntag, la ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey ha ribadito il suo appello alla solidarietà, senza nascondere qualche preoccupazione per l’instabilità politica del Pakistan. Secondo la consigliera federale c’è il rischio che il paese finisca nelle mani degli estremisti e per questo il «ruolo della comunità internazionale è fondamentale». Contribuire alla ricostruzione del paese è anche un modo per combattere disperazione e fatalismo, e per stroncare la propaganda anti-occidentale degli estremisti islamici, ha sottolineato la Calmy-Rey.

swissinfo.ch e agenzie

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