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Per la cenere ci vuole il laser

Gli scienziati continuano a lavorare per cercare di prevedere gli sviluppi futuri legati al vulcano islandese. Keystone

La tecnologia laser utilizzata in ambito meteorologico per rilevare l'umidità, si è rivelata essere la soluzione ideale per analizzare la nube di cenere vulcanica.

Bertrand Calpini e il suo gruppo di esperti attivi presso la stazione aerologica di MeteoSvizzera a Payerne (cantone di Vaud) stanno utilizzando il nuovo sistema di misurazione Lidar (Light Detection and Ranging) per monitorare negli strati atmosferici sopar il nostro Paese l’evoluzione della nube di cenere che negli scorsi giorni ha provocato il blocco dei voli in gran parte dell’Europa.

Tale strumento, altamente tecnologico, è stato lanciato nel 2008 e fornisce dati in merito alla distribuzione verticale dell’umidità nell’atmosfera fino a un’altitudine di 10 km. Inoltre, è in grado di individuare le particelle fine, pollini compresi, e consente di realizzare profili della temperatura in 3D.

swissinfo.ch: In quale modo il sistema Lidar – previsto per la misurazione dell’umidità – viene impiegato per sorvegliare la la nuvola di cenere?

Bertrand Calpini: Il raggio laser viene inviato nell’atmosfera; se in quest’ultima è presente una nube di particelle vulcaniche, esse agiscono come specchi che riflettono verso il suolo parte della luce laser.

Abbiamo un sistema di telescopi che filtra i differenti segnali e misura l’altitudine della nuvola di cenere, i suoi livelli massimi e minimi e la densità delle particelle. Inoltre, il collega Bruno Neininger si sta servendo di un aliante equipaggiato con diversi sensori per determinare le concentrazioni.

Nel corso degli ultimi giorni, abbiamo messo in comune le risorse tra MeteoSvizzera e il Politecnico federale di Losanna per poter fornire all’Ufficio federale dell’aviazione civile le indicazioni più precise possibili in merito all’evoluzione della nuvola di cenere.

Anche se nel resto dell’Europa vi sono altri sistemi di rilevamento del tipo Lidar che permettono di analizzare le particelle presenti nell’aria, le informazioni che siamo riusciti a offrire durante questo finesettimana sono state davvero di altissimo livello. Possiamo essere fieri di quanto fatto: si è trattato di un’efficace fusione tra la ricerca e gli strumenti operativi.

swissinfo.ch: La nuvola di cenere continua a spostarsi nei cieli europei, ma nessuno sembra saper dire con esattezza dove si situano le zone di alta concentrazione. Lidar è la soluzione?

B.C.: Siamo stati in grado di eseguire un eccellente monitoraggio dell’estensione spaziale della nuvola utilizzando le immagini satellitari, segnatamente le modellizzazioni informatiche effettuate dal servizio meteorologico britannico. Disponiamo quindi di un’ottima visione in due dimensioni della situazione in Europa.

Se però si desidera sapere in quale area vi sono le maggiori concentrazioni, il sistema Lidar costituisce la soluzione ideale. A questo proposito, va segnalata l’esistenza di una rete Lidar europea – Earlinet – il cui scopo è quello di uniformare i rilevamenti.

Oggigiorno, esistono infatti una serie di osservazioni di base ma non vi è un’interpretazione univoca su come definire la concentrazione verticale di particelle per volume, ovvero proprio quello che le persone desiderano sapere adesso.

Nonostante la piattaforma Earlinet sia attiva da un decennio, è la prima volta che siamo confrontati a un evento simile: si tratta di un’opportunità per rinforzare la nostra rete e perfezionare lo scambio di informazioni efficace e in tempo reale.

swissinfo.ch: Quali sono i possibili sviluppi relativi alla nuvola?

B.C.: Osservando i dati grezzi, possiamo confermare che la nube continua a dissolversi progressivamente. L’evento sta dunque volgendo al termine. Ciononostante, non vi sono certezze in merito a quanto potrebbe accadere in futuro. Al momento attuale, le incognite maggiori sono due: come evolverà l’attività vulcanica e in che modo muteranno le condizioni meteorologiche?

swissinfo.ch: Vi sono rischi per la salute?

B.C.: Mi sono rivolto all’ufficio della qualità dell’aria del canton Vaud per chiedere informazioni in merito ai dati registrati dalle stazioni di misurazione a terra; mi è stato riferito che non vi sono tracce di particelle. Per la popolazione elvetica, quando accaduto non avrà conseguenze fisiologiche. A titolo di esempio, l’impatto dei pollini è molto maggiore rispetto a quello della cenere islandese.

Ovviamento, questo non discorso non vale per chi risiede in Islanda: la coltre di cenere è spessa parecchi centimetri e gli effetti sul sistema respiratorio possono essere molto pericolosi.

Simon Bradley, swissinfo.ch
(traduzione e adattamento dall’inglese: Andrea Clementi)

I meteorologi necessitano di informazioni sulla distribuzione verticale della temperatura e dell’umidità nell’atmosfera per formulare con precisione le previsioni del tempo.

Grazie al sistema di misurazione Lidar (light detection and ranging), sviluppato dal Politecnico federale di Losanna, l’umidità dell’aria nell’atmosfera può essere monitorata in continuazione in modo automatico fino ad un’altitudine di 10 chilometri.

Per determinare il profilo della temperatura e del vapore acqueo il sistema messo a punto dal Politecnico invia un raggio laser nel cielo e misura l’eco di ritorno proveniente dai diversi strati dell’atmosfera.

La risoluzione spaziale e temporale dei dati è eccezionale e lo strumento di misurazione presenta una stabilità unica sul piano internazionale.

Fonte: MeteoSvizzera

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