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«Troppo forte»

Nell'olimpo del tennis Keystone

Ancora una volta Roger Federer ha risposto presente a un appuntamento con la storia, commenta lunedì la stampa svizzera all’indomani della vittoria del tennista svizzero a Wimbledon. E ancora una volta i superlativi si sprecano.

«Il ritorno del signore», «Federer sempre verde», «Il più grande», «Il maestro si chiama di nuovo Roger Federer», «L’erba di casa mia»… Le prime pagine dei giornali svizzeri sono dominate lunedì dal ritorno in vetta di quello che ormai è considerato quasi all’unanimità il più grande tennista di tutti i tempi.

Per riassumere l’impresa del basilese, che domenica ha sconfitto Andy Murray (4:6, 7:5, 6:3, 6:4), i quotidiani elvetici ripetono un po’ come un mantra tre cifre: 7, 17, 286. Sette come i titoli a Wimbledon (record di Sampras uguagliato), 17 come i trionfi nei tornei del Grande Slam (tre in più dello stesso Sampras) e 286 settimane passate in testa alla classifica dell’ATP (anche in questo caso record di Sampras uguagliato). Un primo posto che Federer è «virtualmente assicurato di conservare nei prossimi tre mesi», scrive 24Heures.

Per il giornale vodese, oggi «Roger Federer è senza dubbio un giocatore più completo, più forte» e che riuscirebbe probabilmente a battere il Federer di qualche anno fa. «Ed è probabilmente questa la constatazione più incredibile».

«Numero Uno (maiuscolo!) ancora una volta, alla soglia dei 31 anni, quando per atleti ‘normali’ i segni del declino già si avvertono», osserva dal canto suo La Regione. Per il giornale ticinese, il «segreto mica tanto segreto» del successo risiede in «quella voglia di giocare tipica di un ragazzino felice […], che lo tiene nel circuito e lo ricarica dopo ogni vittoria. Ma (ed è questo a fare la differenza) lo rigenera anche dopo ogni sconfitta, anche quella più dolorosa».

Un eterno giovane

Per il Blick, l’«immortale», come lo definisce, ha forse scritto «il capitolo più bello della sua già straordinaria carriera». «Siamo senza parole, a bocca aperta e pieni d’ammirazione», sottolinea il quotidiano svizzero tedesco che, mai avaro di iperboli, conclude: «Splende più luminosa che mai. La stella chiamata Roger. E il mondo si inchina».

Quanti sono quelli che non ci credevano più, si chiede dal canto suo Le Temps. «Convinti che il tempo avesse iniziato a scalfirlo, frenando le sue ambizioni e diminuendo la sua capacità a mantenere il ritmo in partite di cinque set». Domenica Roger Federer ha ancora una volta «ampliato il campo del possibile» e provato che una «passione intrinseca può essere sinonimo di gioventù eterna».

Per la Neue Zürcher Zeitung, la settima vittoria a Wimbledon rappresenta l’incoronazione dell’era d’oro di Federer. Già oggi la maggior parte dei suoi avversari lo definisce come il miglior giocatore. «Il futuro aprirà gli occhi» anche a chi ancora nutre ancora qualche dubbio su «quanto sia stata eccezionale la carriera di Federer».

«Nel 2003, quando all’età di 21 anni ha vinto il suo primo titolo a Wimbledon, è stato il trionfo più emozionale. Domenica, quando a ormai quasi 31 anni ha vinto per la settima volta, è stato il trionfo più dolce. E il più grande. Perché è riuscito a far girare in senso inverso le lancette del tempo e a sfidare le leggi dello sport», scrivono dal canto loro in un commento comune il Bund e il Tages Anzeiger.

Sfida olimpica

Riferendosi alla presenza nei box a fine partita delle figlie, il Corriere del Ticino sottolinea: «È il primo dei sette Wimbledon che papà può dedicare loro: con orgoglio, consapevole e speranzoso che potrebbe non essere l’ultimo».

«Già, perché Federer tra poco meno di un mese tornerà a dispensare perle di tennis sempre sull’erba londinese, per cercare di conquistare uno di quei pochissimi titoli che ancora manca nel suo palmarès: regalarsi e regalare anche una medaglia d’oro olimpica nel singolare alla Svizzera rappresenterebbe probabilmente la chiusura del cerchio», sottolinea il giornale ticinese, precisando però che il basilese non ha nessuna intenzione di ritirarsi.

«Quanto tempo giocherà ancora?», si chiede La Liberté. «Almeno due anni, ha promesso. Ma Federer giocherà fino a quando il suo fisico gli sussurrerà che è capace di vincere un torneo del Grande Slam. E se un giorno un giovane, più rapido, più alto, più forte, dovesse contendergli i suoi trofei e i suoi record, il basilese diventerebbe ancor più grande. L’eleganza del suo tennis e la perfezione dei suoi gesti gli assicurano un riconoscimento eterno».

Roger Federer è il giocatore che ha vinto il maggior numero di tornei del Grande Slam nella storia del tennis: 17.

Ritornando il testa alla classifica ATP, uguaglia il record detenuto da Sampras, 286 settimane.

Con sette vittorie a Wimbledon eguaglia il record di Pete Sampras e William Renshaw. È l’unico inoltre ad aver raggiunto per 8 volte la finale di Wimbledon nell’era Open.

Detiene il primato di finali consecutive nei tornei del Grande Slam, 10 (da Wimbledon 2005 agli US Open del 2007), e non consecutive (24). Detiene anche il primato di semifinali consecutive raggiunte nei tornei del Grande Slam (23) e non consecutive (32).

È l’unico tennista ad aver disputato almeno cinque finali in ognuno dei tornei del Grande Slam.

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