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Valanghe della Diemtigtal: una provocata, l’altra fatalità

Chiarita la dinamica di uno dei più gravi incidenti di sci d'escursionismo degli ultimi anni. Il 3 gennaio, nella Diemtigtal (canton Berna) hanno perso la vita sette persone.

La prima delle tre valanghe, che lo scorso 3 gennaio nella Diemtigtal hanno ucciso sette persone, tra cui un medico della Rega, è stata causata da un gruppo di sciescursionisti. La seconda, quella che ha fatto più morti, si è staccata spontaneamente. La terza, che non ha avuto conseguenze, è stata provocata da uno snowboarder.

È quanto emerge dal rapporto finale sull’incidente. I risultati dell’indagine sono stati trasmessi al giudice istruttore competente. Sarà lui a decidere l’eventuale apertura di una procedura penale.

La comitiva di otto sciatori stava salendo verso il monte Drümännler. Verso le 11:30 una valanga, staccatasi a causa del peso degli escursionisti, ha investito la seconda e la terza persona del gruppo.

Solo una è però stata sepolta dalla neve ed è finita 200 metri più a valle. Dopo averne osservato la caduta, 27 escursionisti dello Sci-club Rubigen, che si trovavano in zona, si sono avvicinati al luogo della valanga. Nel contempo hanno avvertito i soccorritori.

Poco dopo mezzogiorno, una seconda slavina – larga 100 metri e lunga 330 – ha investito tre membri dello Sci-Club Rubigen, gli otto escursionisti nonché un medico della Rega, poi deceduto. Si tratta della prima volta che un membro della Guardia aerea svizzera di soccorso muore nel tentativo di recuperare persone sotto la neve.

Dalle indagini è emerso che la seconda valanga si è staccata spontaneamente e che non è quindi stata causata dall’elicottero della Rega. Una terza slavina, che non ha raggiunto il punto in cui si trovavano le vittime, è stata causata da uno snowboarder che tuttavia non è stato travolto.

Dopo la seconda valanga sul luogo sono stati inviati otto elicotteri e un centinaio di medici e soccorritori. Una persona era già morta quando è stata estratta dalla massa nevosa, altre tre sono decedute dopo il trasporto all’ospedale. I corpi senza vita di tre dispersi sono invece stati recuperati solo due giorni dopo a causa delle pessime condizioni meteorologiche e del pericolo di ulteriori slavine.

Era dal 1999 che non morivano così tante persone in un incidente simile: quell’anno a Evolène (VS) ci furono 12 vittime.

swissinfo.ch e agenzie

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