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Sostegno ufficiale per il turismo che langue

Anche loro sono più rari: i giapponesi sul Titlis Keystone Archive

Mancano i turisti - soprattutto dall'estero. Il governo vuole partecipare al rilancio del settore.

Si prevede un contributo straordinario di 135 milioni di franchi.

La Svizzera perde punti come destinazione turistica. I pernottamenti sono in calo e il 2002 si annuncia da record nero. Sono soprattutto i turisti tedeschi e statunitensi ad aver voltato le spalle alle montagne elvetiche.

La ragione principale è sicuramente la moneta troppo cara. Ma i sondaggi realizzati fra i turisti stranieri indicano che anche il rapporto tra prezzo e offerta non è adeguato. Le cose tipicamente svizzere non sarebbero più riconoscibili.

Inoltre anche gli svizzeri stessi non danno il buon esempio. Vicino o lontano, i compatrioti amano espatriare per le vacanze. L’anno scorso solo gli svizzeri hanno dormito ben 2,7 milioni in un letto austriaco.

Numeri negativi

Giovedì la Federazione svizzera del turismo ha presentato le ultime cifre in calo repentino. E già il 2001 è stato un anno mediocre.

Ma il giorno dopo è arrivato il sostegno da Palazzo federale. Il governo intende sostenere l’industria turistica. Con un’iniezione di 135 milioni di franchi si vuole aiutare gli operatori a ricreare le condizioni quadro necessarie al rilancio.

Si tratta di “una tantum”, ha comunque affermato il ministro dell’economia Pascal Couchepin: “Vogliamo intervenire con nuovi metodi: una somma è a disposizione. Ma dopo basta”.

Un sostegno generalizzato ad annaffiatoio è escluso. Solo con aiuti mirati si potranno eliminare le carenze strutturali. Fra gli esempi si parla di ristrutturazioni agli edifici che non corrispondono più alle esigenze.

Tre direzioni

I 135 milioni dovranno essere divisi in tre parti. Ben 100 milioni andranno alla Società svizzera per i crediti al settore alberghiero (SGH). Gli albergatori disporranno così di crediti senza interessi per i loro progetti.

25 milioni andranno invece alla ricerca e allo sviluppo di nuovi concetti. I rimanenti 10 milioni vanno invece alla cosiddetta Iniziativa di riqualifica. Le professioni del settore dovrebbero essere rivalutate e il passaggio da altri settori facilitato attraverso la formazione permanente.

Favorire il cambiamento strutturale

Il Consiglio federale ha precisato di non voler sostenere artificialmente i settori già in crisi. Piuttosto bisogna sviluppare strategie vicine alla richiesta del mercato, competitive e anche rimunerative.

Il credito di 100 milioni deve ancora venir confermato dalle Camere. Dovrebbe venir sbloccato però già nella sessione invernale o al più tardi in primavera per poter dare i suoi frutti il più presto possibile.

Christian Raaflaub, swissinfo

100 milioni in crediti senza interessi
25 milioni per l’innovazione
10 per la qualifica professionale

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