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Sri Lanka: la Svizzera saluta il risultato positivo

Il rappresentante dello Sri Lanka (a sinistra) e quello dei ribelli tamil Keystone

La Svizzera accoglie positivamente il risultato dei negoziati di pace nello Sri Lanka che si sono svolti a Ginevra e spera che le parti rispettino i loro impegni.

Al termine di due giorni di colloqui nella città sul Lemano, i rappresentanti del governo dello Sri Lanka e dei ribelli tamil hanno convenuto di incontrarsi nuovamente in aprile.

Il Ministero degli Affari esteri a Berna si è detto soddisfatto della promessa delle due parti di rispettare l’accordo di cessate il fuoco e di prendere “tutte le misure necessarie” per arginare la violenza nello Sri Lanka.

“Salutiamo in particolare l’accordo raggiunto sui mezzi per arginare la violenza, i rapimenti e gli assassinii”, ha tra l’altro detto l’ambasciatore di Svizzera nello Sri Lanka Bernardino Regazzoni.

“Speriamo che la situazione sul terreno migliori ancora nelle prossime settimane e siamo pronti ad accogliere positivamente la richiesta delle due parti di ospitare la prossima tornata negoziale”, ha aggiunto Regazzoni.

30 anni di guerra civile

Il governo dello Stri Lanka e i ribelli tamil, da trent’anni al centro di una sanguinosa guerra civile, hanno accettato al termine di una sessione negoziale di due giorni, di continuare i loro colloqui in vista del raggiungimento di un accordo di pace.

Al termine della giornata i rappresentanti delle due parti hanno convenuto di ritrovarsi tra due mesi a Céligny, presso Ginevra, per continuare la trattativa. Il mediatore norvegese, Erik Solheim, ha fatto sapere che i colloqui riprenderanno il 19 aprile. «Sono felice di annunciare che le parti hanno accettato di tornare a discutere sul cessate il fuoco», ha aggiunto, riferendosi alla intesa che era stata sottoscritta tre anni fa ma che poi è stata disattesa.

La delegazione governativa dello Sri Lanka era diretta dal ministro Nimal Siripal de Silva, mentre le Tigri per la liberazione dell’Eelam Tamil erano capeggiate da Anton Balasingham. L’incontro era il primo dal marzo 2003 ed è stato organizzato sotto l’egida dei mediatori norvegesi, preoccupati di assistere alla ripresa della guerra civile nel paese asiativo.

Il mediatore norvegese Erik Solheim ha indicato che si è potuto instaurare un clima di fiducia tra le due parti e che “il risultato dell’incontro supera le attese”.

Sul terreno, la situazione ha conosciuto un inasprimento della violenza durante gli ultimi due mesi, con oltre 200 morti. Dopo l’annuncio dei colloqui in Svizzera si era però notato il ritorno a una certa calma.

swissinfo e agenzie

Oltre 35’000 tamil vivono in Svizzera. Per questo, la Svizzera è particolarmente attenta alla situazione nello Sri Lanka.

Svizzera e Germania finanziano un centro di consulenza per aiutare i dirigenti dello Sri Lanka a risolvere pacificamente i conflitti.

Delegazioni del governo e delle Tigri per la liberazione dell’Eelam tamil hanno soggiornato in Svizzera per studiare il modello federalista.

La Svizzera ha partecipato anche agli sforzi di sminamento nello Sri Lanka. Questi interventi favoriscono il ritorno dei profughi e rafforzano la determinazione ad appoggiare il processo di pace.

I negoziati si sono svolti a Céligny, vicino a Ginevra, il 22 e 23 febbraio.
Il governo dello Sri Lanka ha inviato una delegazione di sette membri condotta dal ministro della salute Nimal Siripala de Silva.
Le tigri erano condotte da Anton Balasingham, un veterano dei negoziati, e da S. P. Thamilselvan, leader di questo movimento.

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