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Stabili i dati sulle interruzioni di gravidanza

Per ogni 1000 gravidanze portate a termine, 151 vengono interrotte Keystone

Dal 2002, anno in cui la Svizzera ha depenalizzato l'aborto non si è verificato un aumento delle interruzioni di gravidanza.

La Confederazione ha uno dei tassi d’interruzione di gravidanza più bassi d’Europa.

È rimasto sostanzialmente stabile in Svizzera il numero delle interruzioni di gravidanza. Nel 2004 ne sono state eseguite 10’910, un centinaio in più che nel 2003. Secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica (UST) pubblicati venerdì, su 1000 donne in età fertile (15-44 anni), sette hanno subito un aborto.

Rispetto al 2000, quando sono stati registrati 12’312 casi, il numero delle interruzioni di gravidanza è in diminuzione.

Non c’è dunque stato l’aumento degli interventi paventato da chi si opponeva alla depenalizzazione dell’aborto. La cosiddetta «soluzione dei termini» è stata introdotta nel 2002 e approvata a larga maggioranza dai cittadini. Permette d’interrompere legalmente la gravidanza nel corso delle prime 12 settimane di gestazione.

Per l’Aiuto svizzero per madre e bambino, che a suo tempo si era opposto con forza alla depenalizzazione dell’aborto, i dati presentati dall’UST non sarebbero però affidabili, perché non prendono in considerazione la «pillola del giorno dopo», una forma «d’interruzione di gravidanza» sempre più praticata.

Uno dei tassi più bassi d’Europa

Il tasso di 7 aborti ogni 1000 donne residenti è uno dei più bassi d’Europa. In Italia, ci si muove intorno all’11 per 1000. La quota sale a 16 per 1000 in Francia e in Gran Bretagna e a più di 50 per 1000 in Romania e Russia.

Stando alle stime dell’Organizzazione mondiale della sanità, a livello mondiale è indesiderato un terzo delle gravidanze. Una donna incinta su quattro sceglierebbe di abortire. In quasi la metà dei casi si tratterebbe di interventi illegali che avvengono in condizioni igieniche precarie.

Differenze tra cantoni

In Svizzera, ad abbassare il tasso di aborti per 1000 donne sono i cantoni della Svizzera tedesca che – ad eccezione di Zurigo (8,9) e Basilea città (11,6) – si situano sotto la media. I tassi più bassi si registrano a Nidvaldo (0,2) e in Vallese (2,4), mentre quello più alto è a Ginevra (16).

Christoph Junker, che lavora par il settore «salute» dell’UST, riconduce queste differenze tra cantoni al fenomeno dell’immigrazione. «La metà circa delle interruzioni di gravidanza riguarda donne di nazionalità straniera», spiega Junker a swissinfo. «I cantoni di Ginevra e Basilea hanno un alto tasso di popolazione estera, per questo il numero d’interruzioni di gravidanza è superiore a quello registrato in cantoni come Nidvaldo.

Pochi casi estremi

La statistica svizzera per il 2004, indica che nell’1% dei casi, ad abortire sono state ragazze che non avevano ancora 16 anni.

Il 96% degli aborti è avvenuto nelle prime 12 settimane di gravidanza. Solo nel 4% dei casi dei motivi particolari hanno permesso di effettuare l’interruzione dopo la 12esima settimana.

L’UST segnala ancora che nel 95% dei casi le donne vivevano in Svizzera e nel restante 5% all’estero. Circa l’87% delle donne residenti in Svizzera che si sono sottoposte all’interruzione di gravidanza lo ha fatto nel proprio cantone.

swissinfo e agenzie

In Svizzera ogni giorno vengono praticate 30 interruzioni di gravidanza.
Nel 2004, sono stati praticati 10’910 aborti.
Nella metà dei casi si tratta d’interventi chirurgici, nell’altra metà vengono utilizzati dei farmaci.
Nell’11% dei casi l’interruzione di gravidanza riguarda giovani donne tra i 15 e i 19 anni.

In Svizzera, l’interruzione di gravidanza entro le prime 12 settimane di gestazione è stata depenalizzata il primo ottobre 2002 con l’entrata in vigore dei nuovi articoli 118-120 del Codice penale.

La legge, detta della «soluzione dei termini», era stata sottoposta a votazione popolare e accettata con il 72,2% di voti.

La legge consente alla donna di scegliere liberamente di abortire nel corso delle prime 12 settimane di gravidanza. La donna deve far valere per iscritto uno stato d’angustia.

Oltre la 12esima settimana di gestazione, l’interruzione di gravidanza non è punibile solo se ritenuta indispensabile dal punto di vista medico (rischi per la vita della madre).

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