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Sulzer Medica verso il futuro

La nuova Centerpulse eredita la tecnologia di punta sviluppata da Sulzer Medica, ma anche l'ammortamento dei costi causati dalle protesi difettose applicate a centinaia di pazienti americani Keystone

La multinazionale cambia: si chiamerà Centerpuls e avrà una nuova struttura aziendale. Ma rimangono 132 cause fuori dall'accordo globale per le protesi difettose negli USA.

Dopo essersi staccata l’anno scorso dalla casa madre Sulzer, Sulzer Medica vuole rafforzare la sua indipendenza cambiando nome: lo specialista zurighese di protesi e impianti dal primo giugno si chiamerà Centerpulse.

Il cambiamento di identità sarà sottoposto all’assemblea generale che si terrà venerdì a Zurigo. Centerpulse conterà sei divisioni, dai nomi rigorosamente inglesi: Biologics, Cardiac, Dental, Orthopedics, Spine-Tech et Vascular. Oltre al nome, Centerpulse si presenterà sul mercato con un nuovo logo.

Il peso del passato

Per quanto riguarda il problema delle denunce presentate negli Stati Uniti in relazione alle protesi difettose negli USA, Sulzer Medica indica, in una nota di giovedì, che il 99 per cento dei pazienti americani, cui sono state impiantate protesi difettose del ginocchio e dell’anca, hanno accettato l’accordo globale loro proposto.

Solo 132 pazienti sembrano decisi a seguire la via «solitaria» non essendosi accontentati dalle somme offerte loro dalla società. Nel corso dei prossimi giorni, precisa Sulzer medica, verranno aperti negoziati individuali per tentare di convincere i refrattari ad unirsi all’accordo globale.

Un accordo difficile

L’8 maggio, la giudice Kathleen O’Malley della Corte federale americana di Cleveland (Ohio) ha approvato l’accordo globale raggiunto in febbraio tra la società e gli avvocati dei denuncianti dopo sette mesi di intensi negoziati. L’intesa prevede un risarcimento globale di un miliardo di dollari, pari a 200’000 dollari per paziente.

Finora sono state presentate 2850 azioni legali per protesi difettose dell’anca e altre 585 per quelle del ginocchio. Sulzer medica si accollerà 725 milioni di dollari, mentre il resto sarà coperto dalla ex casa madre Sulzer AG e dalla compagnia assicurativa Winterthur.

Le richieste dei rimanenti

Ma per un avvocato di parte, David Riggs, interpellato da swissinfo, la cifra non basta. Dei 200’000 dollari destinati ad ogni paziente, 40’000 vanno infatti direttamente agli avvocati, 20’000 servono per l’operazione e oltre il doppio è servito per rioperare le protesi difettose. Riggs, che difende una dozzina dei refrattari, ricorda altri casi analoghi nella storia giudiziaria americana che hanno portato ad indennizzi molto più sostanziali.

Da Winterthur si fa però sapere che se le pretese delle persone danneggiate saranno eccessive, non è escluso che Sulzer rinunci all’offerta globale e decida di porre la propria filiale americana a beneficio della legge sui fallimenti, che dovrebbe proteggerla per un certo tempo dai creditori.

Qualsiasi cosa accada, ha però detto il presidente della direzione Stephan Rietiker, l’azienda non è in pericolo. Egli si è detto fiducioso circa un esito positivo della vertenza. Il 22 maggio, Sulzer medica dovrà ad ogni modo pronunciarsi sull’intesa raggiunta.

Borsa contenta

Intanto l’annuncio dato oggi del cambiamento di nome si è rispecchiato positivamente sull’andamento del titolo in borsa di Sulzer medica che dai 210 franchi di ieri è salito, a metà mattinata, fino a 225 franchi (+7,1 per cento), dopo aver toccato un picco di 230. Nel novembre scorso, quando si era ancora lontani da un accordo, il titolo era sceso a 50 franchi. A mano a mano che le nubi minacciose sulla società si sono diradate, il titolo ha incominciato a risalire la china. Un anno fa l’azione si scambiava a più di 325 franchi.

Sulzer Medica è attiva da 40 anni nel settore delle tecniche mediche, in particolare degli impianti e delle componenti biologiche per i mercati dell’ortopedia e della chirurgia cardiovascolare.

swissinfo e agenzie

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