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Svizzera, paese della ricerca

Grazie ai ricercatori dell'Università di Friborgo, il diamante potrà sostituire il silicio nella fabbricazione di compnenti elettronici sempre più piccoli Schweizer Nationalfonds

Un rapporto pubblicato dalla rivista Nature indica la Svizzera come un leader mondiale nel campo della ricerca scientifica.

Due politecnici, a Zurigo e Losanna, quattro Istituti di ricerca federali, dieci università cantonali e sette università dedicate alle scienze applicate, sei stazioni di ricerca dell’Ufficio federale dell’agricoltura, numerosi laboratori e istituti privati fanno della Svizzera un paese leader nel campo della ricerca scientifica.

Interesse evidente per la scienza

Il riconoscimento viene dalla rivista Nature, che ha dedicato un lungo articolo ai risultati ottenuti dalla confederazione nel campo delle scienze di base e dell’innovazione tecnologica. L’interesse del paese per la scienza è evidente: il 5,5% del prodotto nazionale lordo elvetico è dedicato all’educazione e il 2,7%, una delle percentuali maggiori al mondo, alla ricerca. Inoltre, il settore privato contribuisce finanziando ben due terzi della ricerca.

Persino durante la recessione degli anni ’90, le industrie svizzere non hanno diminuito i fondi destinati ai loro programmi di ricerca e sviluppo. Tanto impegno è premiato da risultati di eccellenza nel campo della botanica e della zoologia, di chimica, immunologia, ingegneria, scienza dei materiali, biologia molecolare e genetica, ecologia e scienze dell’ambiente, farmacologia e fisica.

La più alta percentuale di premi Nobel

Non meno di 15 premi Nobel per le scienze naturali sono andati a scienziati svizzeri e il numero di pubblicazioni scientifiche in rapporto alla popolazione è il più alto del mondo, pari al doppio di quello relativo agli Stati Uniti, alla Germania e alla Francia.

L’articolista di Nature riconosce a due istituzioni pubbliche elvetiche il ruolo di pilastri della ricerca scientifica nel paese: il Fondo nazionale per la ricerca scientifica, che sostiene progetti di ricerca di base e favorisce la carriera dei giovani scienziati, e la Commissione per la tecnologia e l’innovazione, che promuove la collaborazione tra le università e l’industria privata e la creazione di reti nazionali di eccellenza.

Forte impegno nelle nuove tecnologie

Al momento, spiega l’articolista, l’interesse delle autorità elvetiche è mirato alle scienze biologiche, all’informatica, alle scienze sociali e ad ambiti specializzati come le nanotecnologie, le scienze dei materiali e le tecnologie biomediche.

Infine, gli accordi bilaterali con l’Unione Europea, approvati a maggio del 2000, garantiranno nei prossimi anni l’accesso degli scienziati svizzeri ai programmi di ricerca comunitari, mentre l’apertura nell’autunno del 2000 della Swiss House for Advanced Research and Education a Boston ha creato un canale preferenziale di cooperazione tra la confederazione e gli Stati Uniti.

Maria Cristina Valsecchi

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