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Svizzera, roccaforte del consumo di droghe

Quasi il 10% degli svizzeri fa uso di canapa Keystone

Il consumo di canapa in Svizzera è fra i più alti d'Europa. Solo in Italia questa cifra è superiore. Lo dice il rapporto dell'ONU sulle droghe.

Nel mondo il consumo e la produzione di droghe si è stabilizzato nel corso del 2006. Per quanto riguarda l’uso di cocaina, Zurigo, Basilea e San Moritz sono fra le prime dieci città al mondo.

In base al nuovo metodo di analisi del consumo di cocaina, praticato sulle acque residue, New York batte ogni record. Ma il rapporto dell’ONU sulle droghe, pubblicato lunedì a Ginevra, evidenzia che anche tre città elvetiche – San Moritz, Zurigo e Basilea – sono da annoverare fra le prime dieci di questa classifica.

La Svizzera si distingue pure per il consumo particolarmente elevato di canapa, uno dei più forti d’Europa. Il 9,8% della popolazione ne fa uso: meno rispetto all’Italia (11,9%), ma più che in Francia (8,5%).

A livello mondiale tuttavia, la produzione, il traffico e il consumo di droghe in generale si è stabilizzato.

Stabilizzazione

“Dati recenti indicano che il folle ritmo con cui si espande la tossicomania è in fase di rallentamento”, ha commentato il direttore esecutivo dell’organo delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (ONUDC), Antonio Maria Costa, rallegrandosi per questa tendenza.

Più in dettaglio, i dati positivi riguardo la diminuzione del consumo di cocaina negli Stati Uniti sono temperati dal suo preoccupante aumento in Europa. Anche il mercato di sostanze stimolanti del tipo anfetamina – l’ecstasy ad esempio – è rimasto contenuto. Per la prima volta da anni le statistiche non registrano un aumento della produzione e del consumo mondiale di canapa.

La produzione di oppio in Afghanistan rimane uno dei problemi più preoccupanti: tali culture sono aumentate in modo sensibile nel 2006, al punto da neutralizzare i successi ottenuti finora per combattere il fenomeno.

Nuove vie verso l’Africa

Il rapporto sottolinea che il coordinamento delle azioni repressive ha permesso di aumentare il volume di droghe intercettato dalle forze dell’ordine. Oltre il 45% della cocaina prodotta nel mondo è attualmente intercettata (+24% rispetto al 1999), così come oltre un quarto dell’eroina (+10%).

I trafficanti seguono nuovi itinerari, ad esempio attraverso l’Africa, dove transita soprattutto cocaina proveniente da ovest (Colombia) e eroina proveniente da est (Afghanistan). L’agenzia dell’ONU chiede di agire rapidamente contro questa minaccia in modo da porre fine alla criminalità organizzata, al riciclaggio di denaro sporco e alla corruzione, ma anche per evitare che l’uso di droghe si espanda a macchia d’olio in un continente già duramente toccato da altre tragedie.

swissinfo e agenzie

La politica della Svizzera in ambito di droghe è basata su quattro pilastri: prevenzione, repressione, terapia e riduzione dei danni.

Il tema della droga compete ai cantoni. La Confederazione si occupa della promozione e dello sviluppo di tale politica.

Essendo piuttosto liberale, essa è contestata a livello internazionale e regolarmente criticata dall’ONU.

Otto cantoni si sono dotati di locali per il consumo di droga controllato. La prima “stanza del buco” è stata aperta a Berna nel 1986, seguita poi da Zurigo, Basilea, Olten, Sciaffusa e Soletta. Losanna e Ginevra stanno attualmente esaminando la possibilità di fare altrettanto.

Lo scopo di questi locali è di ridurre i rischi d’infezione (epatite, aids) e di offrire ai drogati un aiuto medico-sociale che li aiuti a uscire dalla tossicodipendenza.

Il rapporto dell’ONU sulle droghe evidenzia il drammatico aumento della produzione di oppio in Afghanistan nel 2006.

Essa ha raggiunto le 6100 tonnellate, quasi il 50% in più rispetto all’anno precedente.

Tali culture sono aumentate di quasi il 60% a 165’000 ettari.

Oltre il 90% dell’oppio mondiale è prodotto in Afghanistan.

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