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Svizzera-Germania: verso una nuova armonia

Joseph Deiss ha ottenuto il sostegno del cancelliere tedesco Gerhard Schröder Keystone

Il presidente della Confederazione Joseph Deiss, venerdì a Berlino, ha ottenuto il sostegno tedesco nell’ambito dei difficili negoziati con l’Unione europea sugli accordi bilaterali bis.

Deiss ha quindi espresso il suo ottimismo in vista della conclusione dei negoziati.

Giunto in mattinata nella capitale tedesca, Deiss è stato ricevuto con gli onori militari al castello Bellevue, sede della presidenza della Repubblica.

Parlando alla stampa al termine dell’incontro con il suo omologo tedesco Johannes Rau, il presidente della Confederazione ha indicato che Berna e Berlino sono decise a trovare soluzioni «costruttive» ai problemi emersi di recente, che hanno un poco adombrato il clima tra i due paesi.

Deiss e Rau hanno fatto riferimento all’intensificarsi dei controlli tedeschi alle frontiere con la Svizzera e alle restrizioni di volo sulla Germania per gli aerei in arrivo o in partenza da Zurigo-Kloten.

Secondo il presidente tedesco, che non si è dilungato in dettagli, Berna e Berlino sulla buona strada per trovare soluzioni soddisfacenti per entrambi.

Il sostegno di Schröder

I due presidenti hanno anche discusso dei bilaterali bis tra Svizzera ed UE: Rau ha espresso la speranza che i punti ancora in sospeso possano essere regolati prima di giugno, quando si concluderà il semestre di presidenza irlandese.

In seguito il presidente della Confederazione ha pranzato con il cancelliere tedesco Gerhard Schröder.

Schröder ha assicurato che si impegnerà personalmente affinché anche gli altri Stati dell’UE concordino nel portare a termine in una volta sola tutti gli accordi ancora pendenti tra Berna e Bruxelles.

Il cancelliere ha annunciato che la Germania prenderà parte alla procedura di mediazione nella vertenza relativa all’aeroporto di Zurigo-Kloten. I disagi provocati dal rumore dovranno essere ripartiti in modo equo tra i due paesi.

Il presidente della Confederazione si è mostrato sollevato dalla disponibilità mostrata dalla Germania: «spero che ciò dia una nuova spinta ai processi in corso», ha affermato.

Fuori da Schengen

Schröder ha motivato il rafforzamento dei controlli alle frontiere tedesche con l’inasprimento della lotta al terrorismo.

“Sarebbe ideale se si potesse tornare alle pratiche passate», ha detto il cancelliere tedesco, ma purtroppo la Svizzera costituisce una delle frontiere esterne all’UE ed è dunque esclusa dalla zona Schengen, ciò che implica dei controlli più severi.

Secondo Deiss la Svizzera dispone comunque di ottimi argomenti per sollecitare il ritorno alla normalità.

Il cancelliere tedesco ha infine sottolineato che i colloqui con il presidente della Confederazione sono stati «molto intensi» e da essi è emersa un’armonia tra i due paesi per quanto riguarda numerosi temi internazionali quali l’Iraq, l’Afghanistan e il conflitto mediorientale.

Dal canto suo Deiss ha ringraziato la Germania per il sostegno accordato all’Iniziativa di Ginevra per una pace in Medio Oriente.

swissinfo e agenzie

Un primo pacchetto di accordi bilaterali tra Svizzera ed Unione europea era entrato in vigore il primo giugno 2002.

I negoziati su un secondo gruppo di accordi, comprendente la tassazione dei redditi di capitali conseguiti da cittadini europei in Svizzera e l’accesso della Confederazione nella zona Schengen, sono tutt’ora in corso.

Negli ultimi tempi, le relazioni tra Svizzera e Germania si sono incrinate a causa di diverse dispute, riguardanti ad esempio il sorvolo del sud della Germania da parte degli aerei in arrivo o in partenza dall’aeroporto di Zurigo-Kloten o il nuovo, restrittivo regime doganale tedesco.

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