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Svizzera-Ue: verso un negoziato sull’elettricità

La Svizzera vuole garantire l'approvvigionamento di elettricità seguendo la via bilaterale con l'Europa Keystone

Il mercato dell'elettricità si sta rapidamente aprendo in Europa e Berna vuole negoziare con Bruxelles un accordo per garantire la sua sicurezza energetica.

Il governo ha approvato mercoledì il mandato per questo nuovo negoziato bilaterale, che sarà avviato forse già quest’anno.

L’accordo dovrà stabilire i principi e le norme comuni per il commercio internazionale dell’elettricità: in particolare, dovrà essere garantita la sicurezza dell’approvvigionamento in un mercato europeo dell’energia elettrica ampiamente liberalizzato.

Lo ha indicato mercoledì il Consiglio federale, ben cosciente che in un settore fortemente interconnesso a livello internazionale come quello dell’energia, l’approvvigionamento elettrico non può essere garantito da nessun singolo Stato.

Svizzera e Unione europea (Ue) vogliono così rimediare alle falle del sistema, emerse in occasione del black-out del 2003 in Italia, causato da un guasto in territorio svizzero.

Ruolo chiave

Il commercio internazionale di corrente elettrica svolge un ruolo importante per la Svizzera, sia dal profilo economico e da quello tecnico. In questo ambito, gli scambi (esportazioni/importazioni) con l’Unione europea sono dello stesso ordine di grandezza del suo consumo nazionale.

La Svizzera è inoltre un tassello chiave nelle interconnessioni delle reti europee.

L’importante ruolo che ricopre la Confederazione sulla scena internazionale – osserva il consiglio federale – deve quindi essere garantito a medio e lungo termine.

Oltre all’utilizzo della rete di trasporto – una questione centrale per la Svizzera – l’accordo (i cui negoziati saranno presumibilmente avviati ancora quest’anno) dovrebbe contemplare le procedure di gestione dei problemi di distribuzione e gli indennizzi dei costi di transito. Non mancheranno neppure i capitoli concernenti l’accesso al mercato e il commercio di elettricità prodotta a partire da energie rinnovabili.

Ottimizzare il sistema

Nell’Ue, per i clienti commerciali vige dal 2004 l’accesso non discriminatorio alla rete. Inoltre, al fine di unificare i mercati nazionali, Bruxelles ha armonizzato le norme per il commercio transfrontaliero di elettricità.

Per assicurare un efficace funzionamento del sistema europeo di regolazione del mercato dell’energia elettrica, l’Ue intende coinvolgere anche i Paesi terzi limitrofi.

Un accordo bilaterale in questo settore – rileva il governo elvetico – potrà pertanto soddisfare sia gli interessi della Svizzera che quelli dell’Europa.

Politica europea

Dopo i due pacchetti bilaterali I e II, la politica europea della Svizzera si appresta dunque a varare un nuovo negoziato bilaterale.

Nei prossimi mesi, potrebbe essere avviato anche il negoziato sulla partecipazione svizzera al sistema di navigazione satellitare Galileo.

Entro la fine di questa legislatura, è inoltre atteso un rapporto del governo sulla politica europea della Svizzera.

Commercio transfrontaliero e liberalizzazione

L’applicazione dell’accordo sull’energia dovrà avvenire nel rispetto della legge federale sull’approvvigionamento elettrico (LapEl), attualmente discussa in Parlamento.

Nel settembre 2005, il Consiglio nazionale (Camera bassa) aveva deciso di affidare il trasporto di corrente elettrica e il commercio transfrontaliero ad una società di diritto privato. Questa sarebbe indipendente, situata in Svizzera e con un capitale detenuto in modo maggioritario da aziende elvetiche.

La commissione preparatoria del Consiglio degli Stati (Camera dei Cantoni), che non si pronuncerà prima dell’autunno, vuole invece una formulazione diversa per garantire che la società rimanga in mano elvetica: il pacchetto azionario maggioritario dovrebbe essere in possesso di cantoni e comuni.

Altro punto che sarà toccato dai dibattiti in Parlamento, il ritmo della liberalizzazione del mercato in Svizzera.

swissinfo e agenzie

L’Unione europea ha già liberalizzato il suo mercato dell’energia elettrica per i clienti commerciali nel 2004. Nel luglio del 2007, la liberalizzazione dovrebbe toccare anche i piccoli clienti.

In Svizzera, la discussione è in corso, dopo che nel 2002 il popolo aveva bocciato una legge sulla liberalizzazione di questo settore. La Camera bassa ha approvato l’anno scorso un’apertura in due tappe: dapprima le grandi aziende, già nel 2007; cinque anni più tardi, apertura anche per i piccoli clienti.

La Camera dei Cantoni ha però chiesto informazioni supplementari relative alle clausole sulle energie rinnovabili e ai gestori delle reti elettriche. Per questo, il varo della legge non potrà avvenire prima della sessione d’autunno del Parlamento.

Le centrali idroelettriche con bacino di accumulazione producono il 30% dell’elettricità.
Le centrali ad acqua fluente (lungo i fiumi) producono il 25%.
La quota di produzione nucleare è del 40%.
In Svizzera, circa un quinto del fabbisogno energetico è coperto con energia elettrica.

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