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Svizzeri, abbandonate il vostro riserbo

Uniti, come le croci bianche in campo rosso proiettate sulle cascate del Reno: così devono essere gli svizzeri per il presidente della Confederazione Keystone

I consiglieri federali che si sono espressi in occasione della festa nazionale hanno lanciato un appello alla coesione, all’apertura e all’impegno personale.

A Parigi, Micheline Calmy-Rey ha difeso il concetto di multilateralismo, l’unico adatto ad affrontare i problemi del mondo.

Restare uniti per affrontare il futuro e plasmarlo nel migliore dei modi, restare uniti per essere presenti sulla scena nazionale ed internazionale: questo in sostanza il messaggio lanciato in occasione dei tradizionali discorsi del primo d’agosto dai consiglieri federali.

Uno per tutti, tutti per uno

Pascal Couchepin ha invitato la popolazione elvetica a celebrare «il senso dell’interesse generale», che «ha permesso di costruire una società che molti ci invidiano». Il presidente della Confederazione ha auspicato una partecipazione «allo sforzo collettivo per fare della Svizzera un Paese in cui tutte le generazioni vivono bene».

Al centro del discorso di Pascal Couchepin ci sono i valori tradizionali della storia della Confederazione, pluralismo e tolleranza su tutti. «Vogliamo una Svizzera plurilingue, tollerante e rispettosa delle culture, una Svizzera che rispetta e trae beneficio da convinzioni e forme d’impegno politico diverse», ha detto Couchepin.

Non è mancato l’accenno ai vicini europei. Per il presidente della Confederazione la Svizzera deve mostrare la sua solidarietà con i membri dell’Unione europea e con i candidati all’adesione. Couchepin è a favore di una «Svizzera che sappia ritagliarsi il suo ruolo in un’Europa che a sua volta si sta trasformando pacificamente».

La vigilia di Micheline Calmy-Rey

Parigi, padiglione svizzero della “Cité universitaire internationale”: è qui che, con un giorno d’anticipo sulla data ufficiale, gli svizzeri residenti in Francia hanno celebrato la festa nazionale.

La ministra degli esteri, Micheline Calmy-Rey si è rivolta al pubblico intervenuto ricordando che «la Confederazione ha un ruolo importante da difendere a livello internazionale».

«Nessuno può negare che l’indipendenza della Svizzera, il suo “savoir faire”, le tradizioni diplomatiche nonché l’esperienza multiculturale, federalista e democratica conferiscano alla Confederazione un credito internazionale che la rendono utile al mondo», ha aggiunto la consigliera federale.

Richiamando alla memoria il patto del 1291, Micheline Calmy-Rey ha ricordato alla Svizzera che è possibile «seguire i cambiamenti in corso in Europa senza perdere la propria identità nazionale».

Ritrovare la coesione: è l’augurio di Deiss

Se la Svizzera deve impegnarsi per partecipare all’evoluzione che interessa il mondo, essa non deve tuttavia dimenticare di prendersi cura della coesione interna, soprattutto in questo momento economico molto difficile.

Joseph Deiss, che ha pronunciato il suo discorso ad Altdorf all’ombra del monumento dedicato a Guglielmo Tell, si rammarica del fatto che gli svizzeri si dimentichino di essere «confederati» e facciano prevalere troppo spesso l’egoismo e l’individualismo.

Il ministro dell’economia ha sottolineato che gli interessi del singolo devono passare in secondo piano rispetto al bene della collettività. Per superare il campanilismo, bisogna praticare una «vera e propria politica regionale e instaurare una perequazione finanziaria degna di questo nome».

Guardare fiduciosi al futuro

«Continuiamo a scrivere la storia del successo svizzero»: l’esortazione viene dal consigliere federale Samuel Schmid, che a Zurigo ha invitato la popolazione a procedere fiduciosa in questa direzione.

Il futuro va plasmato, non è un destino al quale ci si deve rassegnare. Schmid sa che questo richiederà un certo sforzo. Bisognerà ad esempio affrontare con franchezza il dibattito sul futuro dell’assicurazione vecchiaia, senza utilizzarla però a fini di strategia politica: «L’AVS è una delle cose che contribuiscono alla coesione del nostro paese».

Ma la coesione svizzera non finisce qui. Il consigliere federale UDC parla anche del rapporto tra città e campagna e della pluralità linguistica «fonte della forza della Svizzera» che dovrà essere preservata ad ogni costo. Samuel Schmid invita infine ad accordare la dovuta fiducia alla gioventù.

swissinfo e agenzie

La festa nazionale non è fatta solo di discorsi. Come d’abitudine da undici anni a questa parte quasi 200’000 svizzeri hanno fatto colazione in una fattoria. Tra di loro il presidente della Confederazione che ha passato il primo d’agosto a Sierre.

Immancabili i fuochi d’artificio: a Bienne lo spettacolo pirotecnico è andato in scena già alla vigilia del primo d’agosto, così come a Basilea dove 100’000 persone si sono assemblate sulle rive del Reno per ammirare i fuochi d’artificio.

La tradizionale commemorazione del primo d’agosto sul praticello del Rütli è stata disturbata da 450 militanti di estrema destra che hanno intonato «Heil Dir Helvetia». Gli organizzatori non sono riusciti a far tacere il coro, ma non ci sono stati incidenti di rilievo.

Gli ambienti di estrema sinistra avevano annunciato delle «azioni antifasciste», ma non si sono presentati sul Rütli. Sono stati così evitati i temuti scontri tra le due fazioni.

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