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Svizzero ucciso in Iraq dal fuoco americano

Le circostanze della morte di Salah Jmor restano ancora oscure Keystone

Berna ha chiesto agli Stati Uniti di far luce sull'uccisione di un cittadino elvetico di origine irachena, abbattuto da una soldatessa americana.

Membro del partito socialista ginevrino, Salah Jmor aveva scritto diversi volumi sulle questioni curda e irachena.

Salah Jmor, 49.enne cittadino svizzero di origine curda-irachena, è stato ucciso martedì scorso a Baghdad, come anticipato dai giornali romandi «24 Heures» e «Tribune de Genève» e confermato in seguito dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

Le circostanze della morte restano però ancora da chiarire. Secondo un informatore locale dei due quotidiani, l’uomo sarebbe stato abbattuto dagli spari partiti dal fucile di una soldatessa americana, mentre si trovava in auto con il fratello. Una versione, questa, confermata alla Televisione della Svizzera Romanda da un cugino della vittima. Si sarebbe dunque trattato di una «pallottola vagante», ma non si sa ancora per quale motivo è stato aperto il fuoco contro il veicolo.

Dal canto suo, la ministra degli esteri svizzera Micheline Calmy ha evitato qualsiasi speculazione, precisando che le autorità statunitensi hanno espresso «rincrescimento» e assicurato la loro «completa cooperazione». Un’inchiesta sul posto è già stata avviata dai rappresentanti del DFAE a Baghdad in collaborazione con la polizia locale e i servizi americani.

Difensore della causa curda

Membro del Partito socialista ginevrino, Salah Jmor aveva ottenuto il titolo di dottore all’Università di Ginevra con una dissertazione sulla questione del Kurdistan. Sposato e padre di tre bambini, l’uomo si era stabilito da alcuni anni in Francia.

Secondo le testimonianze raccolte da diversi quotidiani, Jmor era un convinto pacifista che si recava regolarmente in Iraq. Importante membro della diaspora curda in Europa – nonché autore di diversi libri sulla questione –, egli si interessava in particolar modo allo statuto del Kurdistan dopo la partenza delle truppe statunitensi dalla regione.

Lo scorso 4 marzo, i soldati americani aveva sparato contro l’auto su cui viaggiava la giornalista del «Manifesto» Giuliana Sgrena, appena rilasciata dopo un rapimento. Nella sparatoria era stato ucciso l’agente dei servizi di sicurezza italiani Nicola Calidari.

La commissione militare statunitense che aveva indagato sulla vicenda non aveva ravvisato colpe da parte delle truppe americane.

swissinfo e agenzie

Di origine curda, Salah Jmor ha vissuto per lungo tempo in Svizzera.
Titolare di un dottorato all’Istituto universitario di Ginevra, aveva recentemente pubblicato il volume “L’origine della questione curda” ed era autore di una tesi intitolata “La questione curda nelle relazioni internazionali 1914-1925”.
Membro da cinque anni del Partito socialista ginevrino, Jmor era titolare di una ditta di consulenza con sede a Ginevra.

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